Continuano i mercoledì a Palazzo Grassi a Venezia e mercoledì 24 novembre a pranzo, sarà il turno della “Locanda Solagna” che scenderà da Vas (BL) alla Caffetteria di Palazzo Grassi per proporre:
– Zuppa d’orzo bellunese con fagioli gialet e zucca santa
– Pastin al rosmarino, polenta di mais sponcio, formaggio Piave Oro e ravizze
Ad accogliere gli ospiti e ad accompagnare i piatti:
– Valdobbiadene Prosecco Sup. Extra-dry 2009 Az. Sorelle Bronca
– Manzoni bianco 2009 Az. Bellussi
– Colli di Conegliano Rosso Ser Bele 2007 Az. Sorelle Bronca
I soci SlowFood hanno accesso gratis alla Mostra di Palazzo Grassi
Costo a persona € 29,00
Prenotazioni al n. telefonico 3381313009 o direttamente a Palazzo Grassi 041 2401304
Poiché Venezia è … molto slow e va goduta attraversandola senza fretta, vi proponiamo un itinerario, elaborato da Sandra, che vi accompagnerà lentamente verso Palazzo Grassi.
Scoprirete degli angoli nascosti che il turismo frettoloso trascura e che vi permetteranno di immergervi nell’atmosfera della serenissima.
Itinerari Venezia: Itinerario 2
Atrio esterno Stazione FS Santa Lucia ore 9.30/9.45 – Ponte Calatrava – P.le Roma – Salizada S. Pantalon – Chiesa di San Pantalon – Campo Santa Margherita – Campo San Barnaba – Accademia – Campo Santo Stefano – Palazzo Grassi
S. Pantalon
Con un enorme affresco sul soffitto che descrive il martirio e l’apoteosi di S. Pantaleone. Fu l’ultimo lavoro di Gian Antonio Fumani, perché data la pennellata conclusiva l’artista cadde dall’impalcatura e morì. E sembra sia il più grande dipinto al mondo su tela, realizzato tra il 1684 e il 1704.
Nella seconda cappella a destra c’è anche l’ultimo dipinto realizzato da Veronese.
A destra vicino all’entrata è visibile uno splendido dipinto, poco noto, il “Paradiso” opera realizzata (forse nel 1444) da Giovanni di Alemagna, collaboratore di Vivarini. La tela, che in realtà rappresenta l’incoronazione della Vergine Maria, deve il titolo alla raffigurazione di gran parte della gerarchia dagli angeli.
All’interno cappellina del Santo Chiodo
Campiello Angaran
a pochi passi dalla chiesa di S. Pantaleon al n° 3717 Medaglione di marmo che rappresenta un imperatore d’Oriente in costume. (30-181)
Campo S. Margherita
Uno dei più caratteristici e pittoreschi centri di vita popolare con mercato del pesce e delle erbe.
Al centro si trova un edificio isolato, eretto nel 1725 come sede della scuola dei Varotari (da Varus = Vaio: conciatori di pelle); qui trasportata dai Gesuiti come indica l’iscrizione posta sotto il grande tabernacolo marmoreo che racchiude il bel rilievo: La Vergine adorata da confratelli in ginocchio (1501).
Di fianco al 2931 interessante Casa Veneziana con bel portale e polifora di stile archiacuto trecentesco, originariamente
Campo dei carmini
Nella chiesa di S. Maria del Carmelo (14° secolo) c’è un’Adorazione dei pastori di Cima da Conegliano (dietro il 2° altare sulla destra). Di fronte uno dei pochi dipinti di Lotto conservati a Venezia: S. Nicola tra S. Giovanni Battista, S. Lucia e angeli.
Il campanile del 16° secolo fu abbattuto da un fulmine nel 1776.
Porta laterale Campo Santa Margherita: 5 Patere in marmo greco del XII secolo – sono simboli medievali della lotta fra il bene e il male (12-341)
Ponte dei Pugni
Uno dei luoghi dove si svolgevamo gli scontri tra Castellani e Nicolotti. Le quattro impronte bianche indicano il punto dove stavano i combattenti che, in mancanza dei parapetti attuali, cadevano subito nel canale.
S. Barnaba
Negli ultimi giorni della repubblica era la chiesa parrocchiale dei nobili impoveriti che avevano trovato asilo nella zona. Terminata nel 1776 ha un soffitto affrescato da Costantino Cedini. Il campanile è del 14° secolo.
Campo San Trovaso
Contrazione di Gervasio e Protasio, i due santi ai quali fu dedicata questa chiesa che divenne il terreno comune di due fazioni rivali, i Nicolotti e i Castellani, In caso di matrimonio tra le due famiglie, i Castellani entravano dalla porta meridionale, i Nicolotti da quella sul Rio. Ci sono dipinti di Palma il Giovane e di J. Tintoretto, e Crisogono a cavallo di Giambono.
Squero di S. Trovaso.
Uno dei tre squeri rimasti attivi in città.
Ponte dell’Accademia
Campo Santo Stefano
Davanti al civico 2800 è rimasto impresso nel pavimento un dettaglio dimenticato: a circa 5 metri dalla facciata della farmacia, tre rinforzi circolari contraddistinguono il luogo dove si trovava il calderone usato per preparare la celebre Teriaca, una pozione quasi magica che doveva guarire un incalcolabile numero di malattie.
Campo delle carrozze
Al civico 3216 – antica sede della confraternita dei muratori (mureri) fondata nel 1200.
Al secondo piano emblema che riporta una squadra, una cazzuola, un filo a piombo e un martello. I patroni di quelli che in veneziano erano chiamati anche “cazziole” erano San Tommaso e San Magno.