Oltre 120 trattori questa mattina in piazza Duomo a Belluno, per la 60ma Giornata del ringraziamento organizzata dalla Federazione provinciale Coldiretti di Belluno. Dopo la messa, dinanzi alla cattedrale, gli interventi delle autorità, il sindaco di Belluno Prade, il viceprefetto Pellos, l’assessore provinciale De Gan, il consigliere regionale Bond. Paolo Doglioni, presidente della Camera di Commercio di Belluno ha detto che «il mondo dell’agricoltura è fatto di eroi!» “Come fate a ringraziare”? ha chiesto qualcuno al presidente della Federazione Coldiretti Silvano D’Alpaos, a fronte dell’ultima alluvione che ha messo in ginocchio l’agricoltura veneta. «Troviamo la forza nelle nostre famiglie, nella nostra terra – ha detto D’Alpaos. E’ vero, siamo un’agricoltura eroica. Ci battiamo per la pari dignità degli agricoltori. Per l’etichettatura dei prodotti, affinché il consumatore possa vedere in modo chiaro la provenienza. Attraverso il Consorzio d’Italia garantiremo la distribuzione nazionale, in accordo con i grandi marchi, pur salvaguardando la nostra denominazione d’origine». Enzo Bottos, direttore di Coldiretti Belluno, ha parlato del progetto di una filiera interamente italiana: «Il produttore vende attraverso le cooperative. E’ il passo successivo agli agrimercati, garantendo così al consumatore un prodotto di provenienza italiana». Alberto Gesiot segretario di zona della Coldiretti Feltre, ha posto l’accento sui costi di produzione, dei cereali per l’alimentazione dei bovini. Oltre al noto gap tra agricoltura di montagna e quella di pianura. Michele Nenz segretario di Zona della Coldiretti Belluno, ha sottolineato l’importanza dell’etichettatura di origine. Che oggi manca ancora nei latticini e nell’ortofrutta. Questo consentirebbe al consumatore di individuare immediatamente la provenienza delle merci, lasciandolo libero di scegliere. Il mondo agricolo, insomma, guarda con fiducia al futuro.
E non mancano nemmeno delle interessanti testimonianze dai giovani. Gabriele Marcolina, 27enne bellunese è titolare da tre anni dell’omonima azienda agricola con sede nella frazione di Bettin (a tre chilometri da Belluno in direzione Feltre). Una fattoria con pecore, asini, polli, conigli, tacchini e anatre, dove la gente può letteralmente vedere i prodotti a Km zero.