Da molto tempo l’ IDV che opera nel consiglio provinciale denuncia lo stato di degrado delle ferrovie bellunesi tanto da essere stati soprannominati “quelli delle ferrovie”. Eppure ora qualcuno forse dovrà scusarsi con noi per la scarsa considerazione che ci è sempre stata rivolta. Ricordo, per esempio, l’atteggiamento del presidente Bottacin che in più riprese ha sostenuto che la provincia non avrebbe competenze in tale settore. Tuttavia, proprio ora che il tema si sta facendo “interessante” Bottacin dichiara di voler fare un sopralluogo sulla tratta ferroviaria Ponte-Calalzo “per capire”.
C’è poco da capire, perché qua serve solo la calcolatrice per contare il numero di treni soppressi e quantificare l’anidride carbonica immessa nell’ambiente con le corse sostitutive degli autobus o i mezzi propri dei cittadini, la rassegnazione dell’utente verso questo mezzo di trasporto. L’analisi è semplice: nel corso degli anni non sono stati fatti i necessari interventi di ammodernamento delle linee, e non occorre pagare consulenti anche per questo. Binari datati e traversini, in molti punti ancora in legno, che compromettono la linea vengono tamponati con specie di rattoppi o con prescrizioni ai macchinisti affinché moderino la velocità di transito. I lavori che RFI ha fatto di recente sono esclusivamente, e solo sui tratti di curvatura, sulla linea Stazione per l’Alpago-Ponte nelle Alpi-Feltre.
Così a volte mi pare che molti non capiscano o facciano finta di non capire. Se poi ci mettiamo che la Provincia persevera sull’autostrada ecco che la frittata è pronta. Secondo me, occorre un impegno comune, trasversale, continuo. Impegno di amministratori locali, forze politiche locali e regionali. Ma in prospettiva dei tagli nazionali ai trasferimenti alla regione sul trasporto pubblico locale serve che Zaia dimostri finalmente la sua acclamata attenzione per Belluno. Lo dico dall’opposizione, perché purtroppo se questa battaglia della ferrovia verrà persa credo sarà per sempre. Per il bene del bellunese non vorremo poter dire alle prossime campagne elettorali che Bottacin e Zaia ci hanno tolto un pezzo di ferrovia.
I.D.V ritiene più opportuno lo sbocco a nord con la ferrovia, perchè più ecosostenibile e oltretutto l’unico attuabile. Pur in queste diversità di una visione di futuro per il bellunese ci pare che tutti almeno vogliano questa tratta in vita. Bisogna darsi da fare anche sui tempi di percorrenza dei collegamenti con Venezia, inefficienti, dipendono in gran parte da problemi strutturali presenti nel Vittoriese.
Angelo Levis
Capogruppo I.D.V. Consiglio Provinciale