Il segnale radar di un MB339, con a bordo pilota e copilota, scompare mentre l’aereo militare, decollato da Novara e diretto a Rivolto, sorvola l’altipiano del Cansiglio. Subito dopo alcune
persone lanciano l’allarme per aver udito tra la nebbia alcune esplosioni provenienti dal monte
Pizzoc. Questo è l’ipotetico scenario in cui hanno operato a partire dalla mattina di ieri tre
elicotteri dell’aeronautica militare e dell’esercito e 65 tecnici del Soccorso alpino II Delegazione Dolomiti bellunesi e I Delegazione Friuli Venezia Giulia. La giornata, organizzata dal Coa, Comado operazioni aeree, ha visto impegnate la componente militare e quella civile nella ricerca di un velivolo precipitato in montagna, durante l’esercitazione Sar (search and rescue) che aveva l’obiettivo di affinare le metodologie di intervento delle due compagini, spesso chiamate a collaborare nella gestione delle emergenze in ambiente ostile: l’aeronautica militare per il coordinamento delle azioni nello spazio aereo, il Cnsas, Corpo nazionale soccorso alpino e spelelogico, per l’intervento a terra. L’addestramento è iniziato simulando la caduta di un aereo, con due feriti gravi, finito in un luogo sconosciuto ai soccorritori. I tre elicotteri, un Ab 212 dell’aeronautica, 15° stormo, 81° gruppo di Cervia, e due AB 205 dell’esercito, 5° rigel di Casarsa della Delizia, hanno trasportato in quota le diverse squadre, cui erano state affidate dal Centro mobile di coordinamento del Soccorso alpino una zona ciascuna da perlustrare. Sbarcati con diverse modalità (pattini a terra, hovering, verricello), i tecnici hanno effettuato la ricerca a pettine, fino a rinvenire i ‘rottami’ e i due infortunati. Recuperati, pilota e copilota sono poi stati affidati alle cure delle infermiere volontarie del Corpo della Croce rossa italiana. Erano presenti per il Soccorso alpino le Stazioni del Soccorso alpino di Belluno, Valle di Zoldo, Alpago, Pieve di Cadore, Prealpi Trevigiane, Pedemontana del Grappa, Auronzo di Cadore, Pordenone, Forni Avoltri, Maniago, Cave del Predil, Trieste, con quattro unità cinofile da ricerca di superficie. Le comunicazioni sono state gestite dall’Unità radiomobile del Coa di Poggio Renatico, mentre supporto tecnico è stato dato dal 2° stormo di Rivolto e dal 1° reparto comunicazioni squadriglia Tlc di Padova.