“Chiedo al Consiglio dei Ministri un intervento immediato, che riconosca compiutamente la situazione di crisi che si è determinata in Veneto, decidendo uno stanziamento straordinario per aiutare l’economia veneta a risollevarsi. Il rischio è che i tempi della ripresa non siano compatibili con le dinamiche economiche della società reale. La particolare situazione economico-finanziaria, produttiva ed occupazionale nella quale si trova la nostra regione necessita di una particolare ed eccezionale attenzione da parte del Governo centrale. Solo con un consistente intervento statale sarà possibile aiutare l’intero territorio veneto a riprendersi e a ricominciare con la stessa determinazione che ha sempre caratterizzato le genti venete”. E’ questo uno dei passaggi salienti della lettera che il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia ha inviato oggi al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. “L’abnegazione e l’impegno indefesso delle Istituzioni, dei Vigili del Fuoco, delle Forze dell’Ordine, dell’Esercito, della Protezione Civile in tutte le sue articolazioni, dei volontari, del servizio sanitario regionale e dell’intera popolazione civile – aggiunge Zaia nella lettera – hanno probabilmente scongiurato il peggio, ma tutto questo non basta. E non basteranno nemmeno le ordinarie risorse che, in conseguenza dello stato di emergenza, il Governo stanzierà, come di consueto”. Nella sua lettera al Premier, Zaia sottolinea anche che “nemmeno la tragica e storica alluvione del 1966 regge al confronto” e che “in 72 ore, straordinarie ed incontrollabili precipitazioni hanno messo in ginocchio l’intera economia regionale, creando pesanti disagi a tutta l’area settentrionale delle penisola”. In proposito, il presidente del Veneto ricorda il grave blocco dell’autostrada A-4 e indica alcuni dati significativi del disastro: 50 centimetri d’acqua caduti nelle sole zone di pianura contro i 20 centimetri del 1966; 500.000 persone interessate dall’evento calamitoso; 121 Comuni colpiti, 3.000 sfollati; più di 20 argini rotti con conseguenti tracimazioni; innesco di fenomeni franosi su più versanti; intere parti di città capoluogo sommerse dall’acqua. Nella sua lettera a Berlusconi, Zaia sottolinea anche che “i danni economici sono al momento stimati, sicuramente per difetto, in almeno 100 milioni di euro”.
Uno stanziamento straordinario per il Veneto. 50 cm d’acqua contro i 20 del ’66; 500mila persone coinvolte; 121 Comuni colpiti, 3mila sfollati; più di 20 argini rotti
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