Nell’aggiungere Dolomiti al nome Belluno nessuno toglie ad altri. Infatti. Basterebbe guardare all’unità piuttosto che alla spartizione. Il Partito Democratico di Belluno, durante la Festa Democratica Nazionale delle Dolomiti, in Nevegal, ha voluto esplicitare tale convinzione: sono state stampate tante magliette con su scritto “Belluno-Dolomiti” “Bolzano-Dolomiti”; “Trento-Dolomiti” “Udine-Dolomiti” “Pordenone Dolomiti”. Messe a disposizione di tutti i partecipanti, hanno dato il senso di ciò in cui crediamo. E oggi si stanno ancora distribuendo nelle cinque province, per sottolineare che le Dolomiti sono ciò che tiene INSIEME, non quello che ci divide. Abbiamo fatto un passo coerente con quello che già si era deciso di perseguire dopo il riconoscimento Unesco: una rete solidale tra istituzioni, politica, persone. A Dunvalder diciamo che aggiungere il nome di Dolomiti a Belluno, così come potrebbe essere aggiunto a Bolzano e Trento ma anche Pordenone o Udine (se lo vogliono) rappresenterebbe un elemento di chiarezza e non di “confusione”. Anzi di giustizia visto che fino ad oggi nell’immaginario collettivo alle Dolomiti veniva associato principalmente, se non unicamente, al Trentino-Alto Adige pur avendo la provincia di Belluno la maggiore quantità e certamente anche la qualità delle dolomiti “mondiali”. Essere nel Patrimonio dell’Umanità vuol dire infatti unità , solidarietà e uguaglianza . Fare rete vuol dire riequilibrare le ingiustizie. Ma il riequilibrio e la rete solidale vanno perseguite politicamente con la capacità del convincimento per soddisfare le istanze di cui si è portatori. Invece, purtroppo, anche le migliori idee, soccombono sotto l’inefficienza e l’incapacità politica della giunta Bottacin. Noi non possiamo che continuare ad essere favorevoli all’aggiunta della parola Dolomiti a quella di Belluno visto che lo abbiamo già fatto con il logo e verificato con il sondaggio (citato malamente da Bottacin) quando eravamo al governo della Provincia.. Dall’indagine emerse che il nome Dolomiti non può essere solo facciata, che se è un bene si associ a Belluno per rilanciare che quì ci sono le Dolomiti ,è altrettanto importante fare cose concrete perchè al nome si associno azioni di sviluppo coerenti a questo bene eccezionale. E quindi siamo stati e siamo sì favorevoli ,ma con tutte le sottolineature del caso. Il Partito Democratico aveva auspicato, alla luce della nuova responsabilità politica che ci ha consegnato il riconoscimento Unesco, la più ampia condivisione con le altre Province del Patrimonio chiedendo che il presidente Bottacin e il suo assessore delegato, si muovessero in modo da non dare alcuna sponda a polemiche e liti che fanno solo il danno del bellunese e delle Dolomiti. Ma oggi sulle testate nazionali siamo ben visibili come Patrimonio Mondiale solo con i litigi . La giusta rivendicazione dei diritti di appartenenza del bellunese soccombono sotto le polemiche. Ecco il risultato dell’agire dell’attuale Amministrazione Provinciale che continua ad emergere ad ogni piè sospinto : le Dolomiti come oggetto di contesa e non come elemento essenziale dell’unità e della giustizia .
Irma visalli – Consigliere provinciale, già assessore all’Unesco della provincia di Belluno