Il pagamento del ticket per le visite pediatriche sostenute dalle famiglie con figli da 0 a 6 anni e residenti in comuni sprovvisti di assistenza di base, non sarà più necessario. Lo annuncia il vicepresidente del Consiglio regionale Matteo Toscani, che qualche giorno fa aveva scritto in merito al direttore generale dell’Usl1 chiedendogli di redigere una disposizione che sollevasse i genitori dal corrispondere una tassa per quello che alla fine è il godimento di un diritto essenziale. La risposta del dottor Ermanno Angonese non si è fatta attendere. “Il problema ad oggi risulta risolto – spiega Toscani – grazie alla tempestività in una decisione importantissima ed attesa dal territorio, che appiana una disparità di trattamento tra chi ha un pediatra di base cui rivolgersi e chi già deve fare decine di chilometri per ricorrere a quelli ospedalieri, essendone sprovvisto nel proprio distretto. La situazione è grave nell’Agordino, ed identica per il Cadore e Comelico: qui ad oggi risultano scoperte dal servizio essenziale di un pediatra i comuni di S. Stefano, Sappada, S. Pietro, Comelico Superiore, Danta, S. Nicolò, Auronzo, Lorenzago, Lozzo e Vigo. Le procedure attivate non hanno ancora consentito la copertura delle zone carenti, con le famiglie costrette non solo a ‘migrare’ all’ospedale di Pieve per una visita pediatrica, ma anche a corrispondere il relativo ticket”.
“Il dottor Angonese, che ringrazio per la prontezza della risposta, ha accolto la mia richiesta ed ha disposto che le visite pediatriche presso strutture ospedaliere e distrettuali vengano erogate alle stesse condizioni di quelle previste per la pediatria di base, cioè senza compartecipazione di spesa – dichiara Toscani -. Però non dobbiamo fermarci a questo: il territorio ha bisogno di copertura da parte di medici, e questo è un problema di tutto il Veneto ma che si riflette con maggiore pesantezza sul Bellunese. Non dimentichiamo che la prossima area a patire questa assenza sarà il Distretto di Longarone e della val di Zoldo, dal 1° ottobre. Anche per questo ho scritto all’assessore regionale Luca Coletto per segnalare innanzitutto la gravissima problematica, auspicando che siano attivate politiche territoriali urgenti per sanare una mancanza che rischia di essere realmente penalizzante per le giovani coppie con figli che risiedono in montagna. E non mancherò di sollecitare in merito l’assessore: il Bellunese ha bisogno di interventi immediati, considerando peraltro che all’ospedale del capoluogo mancano 3 pediatri su un organico di 8, e a Pieve uno su 3”.