Persiste la mancanza d’acqua a Belluno nelle vie di Giamosa, Salce, Col di Salce, Silva, Bettin, Canzan e del Boscon. Da giovedì sera, infatti, l’erogazione alle utenze collegate arriva a singhiozzo o non arriva proprio.
La causa, ormai accertata in via definitiva, è la carenza d’acqua presente nella sorgente principale: ne consegue poca acqua in arrivo al serbatoio collegato – il Bios – e poca acqua in tutta la rete di distribuzione. Da giorni i tecnici di GSP, mediante telecontrollo, stanno tenendo monitorato il livello del serbatoio e dell’acqua in ingresso. Massiccia anche la ricerca di perdite effettuata lungo tutta la rete, peraltro vasta, per eliminare ogni possibile dispersione e tenere il più possibile l’acqua in rete. Nonostante questo e le varie riparazione eseguite nei giorni scorsi, comunque, il problema della mancanza d’acqua non è ancora rientrato. Questa mattina i tecnici sono intervenuti nella sorgente principale per cercare di recuperare altra acqua in loco. A supporto dell’utenza, inoltre, GSP ha messo a disposizione dalle 14.30 di oggi il servizio di approvvigionamento con autobotte, dove è possibile prelevare autonomamente acqua potabile: il mezzo, stazionato presso le scuole elementari di Giamosa, sarà disponibile fino a ripristino della normale erogazione. Un problema annoso, quella della mancanza d’acqua in queste zone, che mette a dura prova non solo i residenti, che si trovano senz’acqua con disagi ed umori facilmente immaginabili e comprensibili, ma anche la società di gestione, costretta ad operare in una situazione oggettivamente critica. Non vi è, infatti, solo il problema della periodica carenza idrica in sorgente: vi è anche una rete vetusta e con perdite frequenti, con una conformazione assai particolare che non consente collegamenti temporanei con altri acquedotti meglio forniti. A questo si aggiunge anche la consistente crescita di utenze in tutta l’area di Salce e Giamosa, con una rete – già esistente da tempo – insufficiente a soddisfare, in certi periodi dell’anno, i fabbisogni collettivi. Benefici, in ogni caso, arriveranno entro l’anno con l’attivazione del un nuovo serbatoio di Roncole in località Libano, anche se questo, comunque, non sarà risolutivo. Saranno necessari, in seguito, altri interventi infrastrutturali.