
All’Ente Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi lavorano 13 persone oltre al direttore Nino Martino (nella foto), su un territorio di competenza di circa 32.000 ettari. Ma il Parco da sempre ha operato in area vasta, quindi nei circa 92.000 ettari del territorio dei 15 Comuni interessati (Belluno, Feltre, Sovramonte, Pedavena, Cesiomaggiore, Santa Giustina, San Gregorio nella Alpi, Sedico, Ponte nelle Alpi, Longarone, Forno di Zoldo, La Valle Agordina, Rivamonte Agordino, Gosaldo, Sospirolo).
Con una struttura formata da soli 14 dipendenti il Parco ha realizzato investimenti, nell’arco di 15 anni (1993-2008) per oltre 29 milioni di euro.
Di questi solo 8 milioni (pari al 27,5% del totale) sono trasferimenti ordinari dello Stato. Oltre 20 milioni di euro sono costituiti da risorse che il Parco è riuscito a reperire presso l’Unione Europea, la Regione Veneto, Fondazioni bancarie e sponsor privati.
Lo stanziamento ordinario dello Stato negli anni 2004-2009 è stato mediamente di € 1.255.590 mentre la capacità di spesa media dell’Ente parco, negli stessi anni, è stata di € 2.612.676 quindi la capacità media di autofinanziamento è stata di € 1.357.086 pari al 52%
Nell’anno 2009 per esempio: stanziamento dello Stato pari a € 1.161.777 – capacità di spesa pari a € 2.698.217 – capacità di autofinanziamento pari a € 1.536.440 pari al 43% – quindi le spese di funzionamento (organi istituzionali – stipendi – luce – telefoni – sedi – rimborsi attività CFS) sono solo di € 811.090 pari al 30% della spesa annua totale.
I TRATTI DISTINTIVI:
Il Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi è riuscito ad integrare le attività di tutela e conservazione, proprie di un’area protetta, con progetti di sviluppo socio economico orientati alla sostenibilità ambientale e di grande di significato scientifico e culturale.
Tutte le attività realizzate in 17 anni di vita sono accomunate da alcun tratti distintivi:
1. innovazione
2. comunicazione e trasparenza
3. efficienza di risposta al cittadino
1. INNOVAZIONE
Il Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi è stato il primo in Italia ad approvare gli strumenti previsti dalla legge quadro (n. 394/91): il Piano del Parco (2001) e il Piano Pluriennale Economico e Sociale (2000).
Nel 2003 è stato il primo Parco in Europa ad ottenere la certificazione integrata di gestione della qualità ISO 9001 (Vision 2000) e di gestione ambientale ISO 14001.
Nel 2004 ha ottenuto la registrazione EMAS.
Nel 2007 ha portato alla registrazione EMAS 5 dei 15 Comuni che rientrano nell’area protetta, con un progetto pilota a livello nazionale.
Nel 2008 ha ridefinito i propri confini con un processo di confronto con le amministrazioni locali che non era mai stato realizzato nel nostro Paese.
Grazie alla mole di conoscenze scientifiche accumulate in anni di ricerca il Parco è stato scelto da APAT quale area pilota per mettere a punto la metodologia di realizzazione di “Carta della Natura”, da esportare a livello nazionale.
Grazie al progetto “Parco fossil free” l’area protetta è diventata una vetrina tecnologica a cielo aperto. Tutte le infrastrutture realizzate e ristrutturate dal Parco utilizzano fonti rinnovabili (solare fotovoltaico, microidroelettrico, biomasse, cogenerazione a biodiesel). Il progetto (pluripremiato) è stato “esportato” al Parco Nazionale del Pollino per iniziativa del Ministero per lo Sviluppo Economico.
Il Parco è stato invitato a presentare le proprie esperienze di tutela e promozione dell’agricoltura al National Park Service statunitense.
Molti regolamenti e documenti interni elaborati dal Parco sono diventati degli “standard” a livello nazionale
COMUNICAZIONE
Il portale www.dolomitipark.it è il sito più visitato tra tutti quelli dei Parchi italiani.
Tradotto in 21 lingue, nei primi sette mesi del 2010 ha ricevuto oltre 100.000 visitatori che hanno scaricato 500.000 pagine.
Dal sito sono scaricabili tutti gli atti ufficiali dell’Ente, documentazione tecnica, strumenti di pianificazione, regolamenti, autorizzazioni, elenco dei consulenti, in nome della più completa trasparenza nei confronti del cittadino.
Il sito è aggiornato almeno due volte alla settimana e una newsletter elettronica viene inviata ad oltre 2.500 utenti iscritti.
Sono state condotte indagini sul grado di conoscenza, gradimento e sulla percezione del Parco da parte dei cittadini, che hanno dato questi risultati:
Il 95 % dei residenti sa di risiedere in un Comune del Parco.
Nel 2005 il 77% dei residenti dichiarava che il Parco ha portato vantaggi al territorio, nel 2007 la percentuale è salita al 79%.
Nel 2005 abitare in un Comune del Parco era: un’opportunità per il 53% dei residenti, un limite per il 6% e indifferente per il 41%.
Nel 2007 abitare in un Comune del Parco era: un’opportunità per il 66% dei residenti, un limite per l’8% e indifferente per il 26%.
Dal 2006 gli uffici che intrattengono rapporti con il pubblico sono dotati di un indirizzo Skype. Consentendo ai cittadini di telefonare gratis all’Ente parco.
EFFICIENZA DI RISPOSTA AL CITTADINO:
Le attività all’interno del Parco sono soggette al rilascio di nulla osta, come prescritto dalla L. 394/91.
Dal 1999 i pareri rilasciati sono 1461, le pratiche in corso 12, le pratiche sospese per integrazioni 6, le pratiche archiviate 11, per un totale di pratiche pari a 1490.
I pareri favorevoli sono 1410, pari al 96,5%, solo nel 3,5% dei casi è stato dato parere negativo allo svolgimento di attività nel Parco, perché non compatibile con le finalità di conservazione delle risorse naturali (altro che “non ci fanno far nulla” come qualcuno dice al bar..!).
Il tempo di risposta, per legge, è pari a 60 giorni (prorogabile di ulteriori 30 giorni) ma l’Ente risponde mediamente in soli 29 giorni.
In oltre 10 anni non c’è stato neanche un caso di rilascio per silenzio assenso.
UN ENTE PUBBICO AD ELEVATA CAPACITÁ D’IMPRESA
Con una struttura formata da soli 14 dipendenti il Parco ha realizzato investimenti, nell’arco di 15 anni (1993-2008) per oltre 29 milioni di euro.
Di questi solo 8 milioni (pari al 27,5% del totale) sono trasferimenti ordinari dello Stato. Oltre 20 milioni di euro sono costituiti da risorse che il Parco è riuscito a reperire presso l’Unione Europea, la Regione Veneto, Fondazioni bancarie e sponsor privati.
Lo stanziamento ordinario dello Stato negli anni 2004-2009 è stato mediamente di € 1.255.590 mentre la capacità di spesa media dell’Ente parco, negli stessi anni, è stata di € 2.612.676 quindi la capacità media di autofinanziamento è stata di € 1.357.086 pari al 52%
Nell’anno 2009 per esempio: stanziamento dello Stato pari a € 1.161.777 – capacità di spesa pari a € 2.698.217 – capacità di autofinanziamento pari a € 1.536.440 pari al 43% – quindi le spese di funzionamento (organi istituzionali – stipendi – luce – telefoni – sedi – rimborsi attività CFS) sono solo di € 811.090 pari al 30% della spesa annua totale.
MARKETING TERRITORIALE: IL PROGETTO “CARTA QUALITÁ”
“Carta Qualità” è un progetto di marketing territoriale realizzato con fondi comunitari, nato nel 2000.
Serve per promuovere le aziende turistiche, agroalimentari e artigianali del territorio, attraverso la concessione d’uso del logo del Parco.
Dato che all’interno del Parco le attività economiche sono pressoché inesistenti (si tratta della più estesa area wilderness del nord est italiano), il progetto coinvolge l’intero territorio dei 15 Comuni parzialmente inclusi nel Parco, creando sviluppo economico nelle zone contigue all’area protetta.
Il Parco ha elaborato dettagliati protocolli, che stabiliscono criteri tecnici di qualità e rispetto dell’ambiente, le aziende che, volontariamente, rispettano tali protocolli possono fregiarsi del logo dell’area protetta e beneficiare di attività di promozione in Italia e all’estero.
“Carta Qualità” è una garanzia per il turista fruitore dell’area protetta ed uno strumento di promozione per piccole aziende di territori marginali, che da sole non potrebbero permettersi campagne pubblicitarie come quelle garantite dal Parco attraverso il sito internet, la pubblicazione di opuscoli promozionali, la partecipazione a fiere, l’organizzazione di eventi per i turisti come la “Festa d’estate al Parco”, che attira migliaia di visitatori ogni anno.
Ad oggi le aziende aderenti al circuito sono 250: la più grande comunità italiana di imprenditori che ruota attorno ad un’area protetta.
LE REALIZZAZIONI PIÙ SIGNIFICATIVE: UNA SINTESI
Gli interventi realizzati in 17 anni sono numerosi.
A puro titolo esemplificativo si riporta un elenco dei più significativi.
Malghe
Recuperate 5 malghe in quota (a oltre i 1.800 metri di altitudine), con investimenti superiori ai 2 milioni di euro.
Utilizzo dei pascoli all’interno del Parco pari al 98%, contro il 50% che si registra all’esterno
Strutture per la fruizione
Tre centri visitatori: a Pedavena, a Rivamonte Agordino e a Belluno.
Giardino botanico Campanula morettiana, accessibile a disabili motori e a non vedenti (Val Brenton).
Parziale recupero del sito di archeologia industriale delle ex miniere di Valle Imperina.
Ostello a Valle Imperina.
Ristorante a Col dei Mich (Sovramonte).
Punto vendita di prodotti locali con punto ristoro e area pic-nic a Candaten (Sedico).
Foresteria al Frassen.
Centro per il volontariato ad Agre (Sedico).
Punto informazione a passo Croce d’Aune.
Una quarantina di aree pic nic attrezzate.
9 bivacchi realizzati recuperando vecchie malghe e casere.
6 rifugi CAI ammodernati con contributo del Parco.
Area polifunzionale a Pian Falcina.
Centro di educazione ambientale “La Santina” in Val di Canzoi.
Area pic nic e camper a Pian d’Avena (in corso di completamento).
Sentieri
2 sentieri natura (Val Falcina e Val di Canzoi)
6 itinerari tematici per quasi 200 chilometri complessivi
1 sentiero faunistico a Salet
Ricerca scientifica
Quasi 150 progetti di ricerca finanziati in 15 anni di attività. Tra i più significativi citiamo la reintroduzione della marmotta, il recupero della trota marmorata, la reintroduzione dello scazzone, il progetto Interreg sull’aquila reale, le serie storiche di censimento della fauna pregiata (Ungulati, Tetraonidi) lunghe ormai 12 anni (caso quasi unico in Italia).
92 tesi di laurea dedicate all’area protetta.
Sistema Informativo Territoriale: tutti i dati del Piano del Parco e quelli dei progetti speciali malghe e gestione dei prati e pascoli e selvicoltura sono confluiti nel SIT del Parco, che dispone di catasti digitalizzati delle superfici boschive, dei prati, dei pascoli e degli habitat di Rete Natura 2000.
5 nuove specie ignote alla scienza scoperte nel territorio del parco.
Attività di formazione
Circa 3.500 alunni e studenti partecipano ogni anno al programma “A scuola nel Parco”.
Decine di lezioni e incontri per studenti universitari.
Compartecipazione all’organizzazione del Master in Governance delle aree naturali protette con Università del Molise.
Il Direttore e i funzionari tecnici del Parco intervengono come relatori a congressi e convegni scientifici in Italia e all’estero.
Scambi tecnico-professionali con parchi italiani e stranieri: il parco è membro della rete delle aree protette alpine; ha attivato progetti di cooperazione internazionale con aree protette in Argentina, Cile, Montenegro; realizza scambi tecnici con parchi degli Stati Uniti e ha ospitato delegazioni di responsabili di aree protette australiane, argentine, brasiliane, giapponesi, neozelandesi, austriache, slovene, francesi e greche.
UNA STORIA DI SUCCESSI
In questi anni la qualità e l’innovazione dei progetti del Parco sono stati riconosciuti a livello nazionale ed internazionale. La conquista di numerosi premi è il riconoscimento ufficiale “di parte terza” della bontà del lavoro fin qui realizzato. Questi i riconoscimenti “ufficiali” del nostro lavoro: