Arrestato un ucraino entrato illegalmente in Italia
Lo scorso martedì il pesonale della Polizia di Stato addetto alla Centrale Operativa rilevava dagli accertamenti alle schedine alloggiati (che ogni struttura alberghiera ha l’obbligo di far giungere agli organi di polizia entro le 24 ore), che presso un albergo in città era alloggiato uno straniero al quale doveva essere notificato un decreto di rigetto del permesso di soggiorno. Gli agenti della Volante intervenuti accertavano che il 30enne ucraino era già stato precedentemente espulso dall’Italia nell’aprile del 2008 dalla Questura di Brescia. Ma una volta rientrato nel pese di origine l’uomo contraeva matrimonio acquisendo il cognome della coniuge, condizione regolarmente prevista da quelle leggi. Così, con il nuovo cognome, riusciva ad eludere le restrizioni a suo carico e otteneva di rientrare con i flussi per motivi di lavoro previsti nel 2008. L’uomo, che si trovava a Belluno per lavoro, veniva arrestato e condotto nella locale Casa circondariale a disposizione del magistrato di turno.
Decreto di espulsione per un 28enne nigeriano
Personale dell’Ufficio Immigrazione notificava a un cittadino nigeriano di anni 28, rintracciato nel comune di Belluno il Decreto di espulsione dal Territorio Nazionale con accompagnamento alla frontiera, per non aver ottemperato ad una precedente espulsione. L’uomo era sbarcato clandestinamente nel giugno del 2008 a Lampedusa e successivamente era stato trasferito al Centro identificazione espulsione di Gorizia. E anche la sua richiesta di asilo politico presentata alla Prefettura di Gorizia era stata rifiutata dalla Commissione preposta. Pertanto, il Tribunale di Gorizia dava riscontro negativo al ricorso presentato dall’uomo. Di qui le successive fasi dell’espulsione.