Grande partecipazione al workshop organizzato dal Comune di Belluno sulla “Scia”, la nuova Segnalazione Certificata di Inizio Attività introdotta dalla legge 122/10. Al vivace dibattito, aperto dall’assessore Paolo Gamba e introdotto e moderato dal dott. Roberto Natale, Segretario Generale del Comune, sono intervenuti l’avvocato Livio Viel, il presidente dell’Ordine degli Ingegneri Luigi Panzan, il presidente del Collegio dei Periti Industriali Alberto Menegon e il presidente del Collegio dei Geometri Paolo Vaccari. Alla discussione hanno partecipato una sessantina tra professionisti e tecnici delle amministrazioni pubbliche provenienti da tutta la provincia, ma anche da molte altre città venete. La questione di base è stata posta dall’assessore Gamba che si è chiesto se la norma rappresenti un’opportunità da cogliere o se, come spesso accade, il tentativo di semplificare le cose per il “contribuente cittadino” tradirà nella pratica i suoi stessi intenti, traducendosi in ulteriore complicazione. Il nuovo strumento, che manda in pensione la vecchia DIA, rivoluziona di fatto il sistema delle autorizzazioni a costruire e rappresenta una novità che, come ha sottolineato Roberto Natale, mira ad accelerare le procedure e a sviluppare gli investimenti, fattore di particolare rilievo nel contesto di crisi che la nostra economia sta attraversando. Le procedure introdotte dalla cosiddetta “manovra estiva”, infatti, permettono l’inizio immediato dei lavori, lasciando alla pubblica amministrazione il compito di verificarne la conformità alle previsioni di legge e concedendogli la possibilità di bloccare gli interventi in caso di contrasto con le norme, ma sempre che non sia possibile apportare correttivi in adeguamento alle previsioni normative, suggerendo le opportune modifiche.
L’avvocato Viel ha sottolineato le molte perplessità che la legge suscita circa l’effettiva applicabilità delle norme, soprattutto in attesa dell’intervento della giurisprudenza. Perplessità condivise dall’ingegner Panzan che ha evidenziato come queste novità richiedano uno sforzo agli ordini professionali, soprattutto nell’interpretazione della norma, e necessitino anche di un cambiamento di ordine culturale, oltre all’assunzione di maggiori responsabilità da parte dei professionisti. Menegon ha espresso preoccupazione per l’introduzione di una norma che afferma un principio condivisibile, ma apre uno scenario di ampia confusione sul piano applicativo e della certezza dei rapporti. Sono molte le questioni che si pongono, in attesa delle attese circolari applicative, e Menegon auspica la creazione di un interlocutore unico nella PA che possa offrire agli operatori un quadro d’insieme chiaro, per evitare la paralisi. Da questo punto di vista, l’amministrazione comunale di Belluno è assolutamente propensa a creare ogni utile sinergia con gli Ordini professionali Vaccari, condividendo gli interventi degli altri relatori, ha voluto porre l’accento sulla difficoltà di orientarsi nella pratica e di adeguarsi a una norma già vigente e sulla quale esistono ancora molti dubbi.