“Segnalo, sperando di non essere il solo ad avere questo sentimento, – scrive Renzo Zangrando – un obbrobrio che si sta realizzando nell’ambito dei tanto attesi e dovuti interventi di messa in sicurezza della Cavallera tra Perarolo di Cadore e Tai di Cadore (Belluno). Mi riferisco alla lapide del 1830 posta a metà percorso (“Sotto le crode”) che ricorda l’inaugurazione della Strada d’Alemagna da Conegliano a Dobbiaco citando i nomi dei progettisti dell’impresa costruttrice e dell’imperatore Francesco I d’Austria. Con i lavori in corso per il consolidamento delle pendici è stata ingabbiata senza alcun rispetto per il valore storico e di memoria che essa rappresenta.
Non sono un tecnico, ma penso che sia possibile ancorare i cavi e la rete, creando una cornice in modo da poter lasciare visibile l’opera, senza alcun pregiudizio per la sicurezza. Anzi penso che nelle pieghe del finanziamento per i lavori si possano trovare poche centinaia di euro per una pulizia e la messa in risalto delle scritte, che potrebbero essere riprese con un pannello che ricorda la storia della Cavallera e documenta anche l’attuale intervento. Confido nell’attenzione e nell’intelligenza dei preposti ai lavori- conclude Renzo Zangrando – con la convinzione che anche le piccole attenzioni alla nostra storia servano per aiutare il nostro territorio”.