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sabato, Dicembre 2, 2023
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Prove tecniche di divorzio? Manzato: “Galan conosce l’ibridazione? La coesistenza tra Ogm e coltivazioni tradizionali è impossibile!”

Franco Manzato assessore regionale
Franco Manzato assessore regionale

Berlusconi ha appena liquidato Fini provocando una profonda frattura all’interno del Pdl che potrebbe portare ad elezioni anticipate, quando arriva un’altra frecciata dal leghista Manzato contro il pidiellino e fedelissimo di Berlusconi Galan.  “Ma Galan sa che la coesistenza tra coltivazioni tradizionali e organismi geneticamente modificati non è possibile perché in breve tempo, a causa del processo di ibridazione, le modificazioni genetiche riguarderebbero anche i campi coltivati con sementi tradizionali?”. L’interrogativo parte dell’assessore veneto all’Agricoltura Franco Manzato, che così risponde alle affermazioni del ministro Giancarlo Galan. “Il ministro dell’Agricoltura  – prosegue l’assessore Manzato – ha chiesto alla Conferenza Stato-Regioni di procedere nel più breve tempo possibile ad approvar le linee guida sulla coesistenza tra colture convenzionali e piante geneticamente modificate e all’approvazione dei protocolli di sperimentazione sugli Ogm. Ma la questione non è la tempistica della Conferenza Stato Regioni, ma una scelta squisitamente politica. Una scelta che l’Italia ha fatto da tempo a causa della mancanza di condizioni che garantiscano la coesistenza fra coltivazioni Ogm e coltivazioni Ogm-free. Il nostro Paese è la culla della biodiversità, con 4500 prodotti tipici frutto di secoli e secoli di storia. Nei Paesi dove si dove si è scelto di aprire la porta agli Ogm, gli agricoltori non guadagnano di più. Il vero business è quello delle multinazionali che brevettano le sementi e legano a sé gli agricoltori che sono costretti a ricomprarle ogni anno visto che le piante Ogm vengono appositamente rese sterili”. “Non si tratta – conclude l’assessore veneto all’Agricolura – di scegliere se fare ricerca o fermarla, ma di scegliere tra il preservare il nostro patrimonio di biodiversità o svendere tutto alle multinazionali”.

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