Dopo le ultime vicende apparse sulla stampa – scrive Irma Visalli in una nota – sembra corretto fare alcune precisazioni:
Dobbiamo ricordare che c’è stato un congresso nel quale è stata eletta una segreteria , dopo il quale vi è una maggioranza e una minoranza interna al partito. . La lista “noi democratici” aveva proposto la mia candidatura alla segreteria. Io ho accettato pur sapendo che la vittoria sarebbe andata all’altra candidata. L’HO fatto assieme a quanti mi hanno sostenuto per contribuire , con un progetto diverso, , alla crescita e rinnovamento del Partito, . Da subito, pur da minoranza, “noi democratici”, abbiamo lavorato con la massima lealtà per il bene del partito e per la costruzione di un progetto largamente condiviso per il futuro della nostra provincia. Nella maggioranza del partito che aveva eletto Lidia Maoret, da subito si è dovuto prendere atto che c’erano divisioni che , evidentemente, non hanno ancora trovato una soluzione.
Questa situazione porta però a delle confusioni che devono essere dipanate per non creare equivoci e inevitabile sbigottimento da parte dei nostri elettori e concittadini. Chiaro esempio è sulla questione autonomia, elemento su cui tutti, da anni concordano, ma che appare all’esterno come l’oggetto del contendere. Bisogna chiarire che seppur con sfumature diverse , questa battaglia per la giustizia e la dignità della gente di montagna rappresenta il patrimonio di tutto il partito ottenuto attraverso congressi , primarie, programmi elettorali unanimemente approvati, proposte di legge condivise da tutto il territorio e confermate dagli elettori bellunesi che, nell’ultima tornata elettorale per le regionali, hanno premiato il nostro partito e i nostri candidati. Per il nostro territorio priorità irrinunciabili come il lavoro, lo stato sociale e il mantenimento dei servizi non sono “alternativi” alla questione dell’autonomia ma , in buona parte, nell’autonomia possono trovare soluzione anzi siamo convinti che solo attraverso l’autonomia la nostra Provincia può evitare lo spopolamento, l’allontanamento dei servizi e il lento ma inesorabile declino. Anche il Federalismo fiscale, così come “raccontato” non risolverà tali problemi, anzi se non sarà differenziato li aggraverà. Allora, alla base del dissidio non vi sono evidentemente contenuti, ma metodi, e su questo, anche noi non possiamo che chiedere una gestione del partito più adeguata e consona. Lo abbiamo fatto da sempre , fin dal Congresso. Auspichiamo che la maggioranza interna del partito risolva i dissidi che comportano spesso l’assenza di questa o di quella “voce”. Eviteremo così di fare come fa il litigioso PDL, che sta travolgendo le istituzioni nazionali e locali (vedi comune) per le proprie spaccature interne ei giochi di potere o peggio eviteremmo di dare il fianco ad una Lega che sta al governo del paese e della regione ma fa anche l’opposizione a seconda delle proprie convenienze ingannando gli italiani.
Credo che il PD comunale di Belluno, in questo senso può offrire un buon esempio di metodo. Nonostante siano passati solo 4 mesi dall’assemblea in cui si è deciso di affidarmi la segreteria, posso dire che lo sforzo fatto da tutti , che ancora ringrazio, per indirizzare le azioni e le idee verso un progetto condiviso per il futuro della nostra città sta avendo i suoi primi frutti. Ma siamo solo all’inizio e molto c’è ancora da fare . Gestione unitaria non vuol dire che non ci siano idee ed opinioni diverse, ma , attraverso la dialettica del confronto (e non dello scontro) , nella condivisione del percorso ,nella collaborazione ad iniziative che non sono più né mie né tue né sue , ma Nostre, si può dare risposta alle esigenze dei cittadini. Pensiamo che oggi alla politica si chieda chiarezza e al Patito Democratico di costruire una seria alternativa ai governi di centro destra che stanno dimostrando come sia facile travolgere la gestione del Paese , della Regione o della Città , dalle beghe interne e dalla fame di protagonismo e potere. Noi siamo altro. Dobbiamo essere altro – conclude – se vogliamo rappresentare l’alternativa.
Irma Visalli