Secondo la Lipu (Lega italiana protezione uccelli) “L’italia è il Paese dove si abbatte il maggior numero di uccelli protetti. Pur a fronte dello stupore dell’Europa dinanzi all’assurda tradizione, ormai quasi solo italiana, di abbattere fringuelli e altri piccoli uccelli non cacciabili”. Oggi la quarta commissione (agricoltura, caccia, pesca) del Consiglio regionale presieduta da Davide Bendinelli (PdL) ha licenziato, a maggioranza, il testo di legge che consente, anche per la stagione venatoria 2010/2011, la caccia ad alcune specie di volatili in deroga ai divieti così come previsto dai regolamenti comunitari.
Il capogruppo del PdL Dario Bond e il vice capogruppo Piergiorgio Cortelazzo sono i primi firmatari di un progetto di legge che è stato presentato e prevede l’Istituto Veneto per la Fauna Selvatica. L’istituto ha il compito di realizzare studi sulla fauna selvatica e sull’ambiente e di adottare iniziative per promuovere la gestione sostenibile del patrimonio faunistico e dei relativi habitat. Il monitoraggio della fauna su tutto il territorio regionale, lo studio delle migrazioni e il rilevamento dei dati biometrici costituiscono attività imprescindibili per la realizzazione di una corretta valutazione degli interventi in materia di fauna selvatica. L’impostazione dell’Istituto prevista del progetto di legge del PdL regionale privilegia il carattere scientifico e tecnico dell’ente in modo che possa contribuire adeguatamente alle strategie di tutela e gestione del patrimonio faunistico nazionale. Il nuovo istituto, infatti, può operare in forma decentrata sul territorio attraverso stazioni di osservazione e di ricerca biologica con priorità nel territorio montano e lungo la fascia costiera vallivo-lagunare e con la creazione di un centro per lo studio e la gestione della fauna in ambiente alpino con sede nel bellunese. L’Istituto vuole essere un organismo più vicino al territorio e meglio in grado, in questo modo, di valutare e monitorare la situazione della selvaggina. E previsto anche un comitato faunistico quale organo consultivo al quale partecipano, tra gli altri esperti, il direttore dell’Istituto Zooprofilattico delle Venezie, il direttore di Veneto Agricoltura, membri designati dalle associazioni di protezione ambientale e venatorie oltre a rappresentanti delle associazioni professionali agricole. Potranno avvalersi della consulenza dell’Istituto per la Fauna Selvatica le province, gli altri enti locali, gli enti parco e tutti gli enti di gestione delle riserve naturali regionali nonché gli ambiti territoriali di caccia, i comprensori alpini e le strutture private.