“Accusare un altro di avere una colpa analoga alla propria, è subdolo e al tempo stesso un’ammissione di colpevolezza. Non ritengo di aver sbagliato nel denunciare, allora come oggi, che la spesa per la psicologa Capasso sostenuta da Reolon era assurda ed ingiustificata: l’ha riconosciuto la Corte dei Conti di Venezia e su questo Puppato non mi tappa la bocca. Mi assumo la responsabilità di ciò che dico a voce alta e con la coscienza pulita. Quei soldi, gettati al vento per una consulenza senza motivazioni, erano dei bellunesi e non dell’allora presidente della Provincia Reolon né della Puppato”. E’ la risposta del vicepresidente del Consiglio Regionale Matteo Toscani alla capogruppo del PD, che ha bollato in una nota i leghisti come ‘avvoltoi’ per aver condannato la sentenza emessa dalla Corte dei Conti a danno del consigliere Sergio Reolon, condannato a risarcire la Provincia di Belluno per la spesa ingiustificata di 205 mila euro per la consulenza di una psicologa. “Qualcosa di buono in 5 anni di presidenza Reolon l’avrà anche fatto – prosegue Toscani – e ci mancherebbe: la sua amministrazione ha fruito di un extragettito di bilancio che oggi vista la crisi non è più a disposizione dell’attuale Giunta. Ma se adesso a Palazzo Piloni c’è appunto un altro governo, e se Reolon un anno fa ha perso le elezioni provinciali, un motivo c’è di sicuro. Perché forse i bellunesi si sono accorti che quell’extragettito è stato sperperato per la psicologa ma non solo, e mi riferisco ai 240mila euro per la campagna ‘Siamo DoloMitici’ costosa e dannosa (ma forse Puppato non lo sa se cita i 50 milioni ministeriali di Zaia), o al denaro pubblico buttato per l’assunzione di ‘dirigenti’ senza funzioni dirigenziali effettive”. “Mi meraviglia infine la frase di Puppato ‘Qualcosa di buono sia stato fatto da Reolon, consulente compresa’: la capogruppo PD sta forse dicendo che la sentenza della Corte è carta straccia ed ingiusta, mettendosi contro i giudici?”.