Un nome per tutti: consigliere comunale Mario Visone, eletto nel Pdl con 67 preferenze, è uno dei sette dissidenti che ha ottenuto la poltrona (Consiglio di amministrazione di Dolomitibus, diecimila euro l’anno lordi) per il solo fatto di essere un dissidente. Prade afferma di non usare le istituzioni cittadine come merce di scambio. In questo caso è vero, ha usato Dolomitibus, società partecipata del Comune di Belluno!
“Sono stato eletto a stragrande maggioranza dai cittadini di Belluno perché il mio programma, e quello di tutta la coalizione che mi sostiene, era un programma di riforme, di novità, di lavoro e di onestà. – scrive il sindaco Antonio Prade in una nota – E quello che in questi tre anni abbiamo fatto – tanti consiglieri comunali, assessori e sindaco insieme – è sotto gli cocchi di tutti: nuove infrastrutture, riforma dei servizi sociali, una ventata di aria fresca nella cultura cittadina, attenzione alle realtà economiche e commerciali, la faticosa manutenzione del territorio dopo anni di degrado, attenzione non di maniera alle frazione e al centro cittadino, nuove politiche per i giovani e la famiglia, impianti sportivi rinnovati. E poi grandi progetti strategici: il Nevegàl dei prossimi decenni, il Quadrilatero della cultura. Infine una cosa mi preme ricordare: che con un duro lavoro abbiamo riportato la Città di Belluno al centro di una rete di relazioni umane e politiche estremamente importante, relazioni senza le quali oggi la Città di Belluno sarebbe inevitabilmente ridotta alla marginalità. E questo è avvenuto nonostante la minoranza – per la verità non tutta e non sempre – abbia assunto il vessillo del pessimismo e del disfattismo, descrivendo la Città di Belluno come noi, che invece la amiamo, non potremmo mai fare. I problemi di oggi, che io conosco bene, non possono giustificare tanta acrimonia nei confronti della propria Città. Ma forse questo accade perché governano gli altri, gli avversari… E la minoranza che si erge a moralizzatrice, leggiamo oggi sui giornali, è la stessa che ha pagato migliaia di euro ad una psicologa di Genova in cambio di “aria fritta”; e per questo è stata condannata. Da questa minoranza, dunque, nessuna lezione, né di stile, né di politica, né di moralità.
Allora, per il rispetto che ho nei confronti delle migliaia di persone che mi hanno votato tre anni fa, dopo l’indecoroso spettacolo dell’ultimo Consiglio Comunale, voglio dire forte e chiaro che anche il PDL ha bisogno di un’opera di pulizia etica. Occorre ripristinare il principio della gratuità della politica, della politica come servizio ai cittadini. La politica come luogo dove si praticano le virtù e il merito, non il peggio dell’uomo. Chi ha chiesto il voto ai cittadini ha chiesto tanto e ai cittadini deve restituire lavoro, spirito di servizio, risultati e una parola non più tanto di moda, abnegazione. Soprattutto deve mantenere le promesse. Il PDL della Città di Belluno è un partito importante, fatto di donne e uomini che in stragrande maggioranza respirano queste forti idealità, e non sarà certo difficile, per tutti noi, trovarsi per condividere ancora questo modo di fare la politica.
Se il PDL non saprà attraversare questo deserto e rinnovarsi – conclude Prade – è giusto che a questa opera di pulizia etica si dedichino i cittadini, con l’esercizio del loro diritto di voto. Io, per quanto mi riguarda, siccome non ho alcuna intenzione di abbandonare l’opera di rinnovamento di questa Città, anche la prossima volta chiederò agli elettori di poter fare il Sindaco della Città di Belluno”.