Némesis, ovvero giustizia compensatrice, dare maggiori opportunità al Sud per compensare con la ricchezza del Nord. Sembra questo il criterio seguito dal ministro Gelmini e dal Governo Pdl-Lega nel fissare il numero di accesso all’Università. Del resto Mariastella Gelmini è un’esperta della materia, tant’è che nel 2001 scese da Brescia a Reggio Calabria per superare l’esame di abilitazione di avvocato! A sollevare il problema della ripartizione dei posti per l’ingresso all’Università è il bellunese Andrea Dall’O’, Responsabile del Dipartimento per le Politiche Sociosanitarie e per l’Università Liga Veneta Repubblica Con due decreti ministeriali datati 2 luglio 2010 il ministro per l’Istruzione Mariastella Gelmini ha reso noti i dati numerici dei posti messi a disposizione per le nuove iscrizioni alle Facoltà a numero chiuso di Medicina ed Odontoiatria per il prossimo anno accademico 2010-2011. Da un primo veloce esame dei provvedimenti amministrativi è apparsa subito evidente una chiara penalizzazione degli atenei veneti di Padova e Verona in cui i posti messi a disposizione sono largamente inferiori alle aspettative; ulteriore preoccupazione e sconcerto si sono palesati al momento di fare dei raffronti con le altre sedi universitarie, specialmente del meridione. Solo per fare un esempio veloce e facilmente comprensibile – osserva il dottor Dall’O’ – si analizzi il fatto che i due atenei veneti possono disporre di un totale di 492 posti per le Facoltà di Medicina e Chirurgia mentre nella Regione Sicilia, la cui popolazione è numericamente di poco superiore a quella veneta, i posti a disposizione nelle
Università di Catania, Messina e Palermo sono complessivamente 880. Senza contare che sulle università venete gravitano tradizionalmente anche gli studenti provenienti dal Trentino – Alto Adige.
L’immediata presa di posizione della Liga Veneta Repubblica ha anzitutto provocato la presentazione di un’interrogazione del consigliere regionale del Veneto Mariangelo Foggiato, eletto nella lista dell’Unione
Nord Est, mentre il responsabile del Dipartimento per le politiche Sociosanitarie e dell’Università della Liga Veneta Repubblica Andrea Dall’O’ si è prontamente attivato presso il Ministero al fine di contrastare il
provvedimento così ingiustamente dannoso per i giovani veneti desiderosi di intraprendere la professione medica.Peraltro non occorre ricordare che tale provvedimento si pone in palese contraddizione con la
cronica mancanza di personale sanitario in cui versano la totalità delle strutture venete, in special modo quelle di montagna in cui la qualità del servizio soffre grandemente della scarsità di risorse economiche ed
umane. Di tutti questi problemi proprio la Liga Veneta Repubblica per mezzo del responsabile del dipartimento per le Politiche Sociosanitarie e dell’Università dottor Andrea Dall’O’ si era già fatta interprete
presso l’Amministrazione Regionale all’inizio della legislatura corrente. Liga Veneta Repubblica continuerà nell’impegno e nella sua attenta vigilanza al fine di scongiurare un ennesimo scippo ai danni dei Veneti, operato da un governo – assicura Andrea Dall’O’ – che ancora qualcuno si ostina a chiamare
“amico”!