“Nell’emendamento che si sta discutendo in commissione Bilancio del Senato resterebbero i 40 anni di contributi per accedere alla pensione di anzianità ma dal 2015, quando cioè comincerà ad attuarsi l’adeguamento dell’età pensionabile all’aspettativa di vita, ci vorranno 3 mesi in più per poter andare in pensione: altro che refuso, si torna, di fatto, a quanto previsto nel precedente emendamento del relatore di maggioranza della commissione Bilancio del Senato”. Lo afferma la Segretaria Confederale della CGIL, Vera Lamonica. Per la dirigente sindacale, infatti, si torna a quanto precedentemente previsto: “dal 2015 i 40 anni di contributi, ai quali dal 1° gennaio 2011 già si applicherà la finestra mobile per cui diventeranno 41, saranno nuovamente legati alla revisione triennale dell’età pensionabile e dei
requisiti di anzianità contributiva. Come avevamo già denunciato nel giorni scorsi, se la norma dovesse rimanere tale si cancellerà il requisito contributivo dei 40 anni. Una scelta grave – conclude Lamonica – dettata soltanto dall’accanimento del governo contro i lavoratori, le donne, i pensionati”.