13.9 C
Belluno
giovedì, Dicembre 7, 2023
HomeCronaca/PoliticaPer Dario Bond, capogruppo Pdl in Regione, l'unica via plausibile per evitare...

Per Dario Bond, capogruppo Pdl in Regione, l’unica via plausibile per evitare il fallimento dei Comuni è il loro accorpamento

“D’ora in poi se vogliamo evitare la strada del fallimento delle amministrazioni locali va percorsa la strada degli accorpamenti; non c’è alternativa. Ci sono fondi statali regionalizzati per le gestioni associate dei comuni che prima vengono erogati e prima e meglio si arriva a consentire lo svolgimento di servizi associati a livello sovracomunale. Finora con lungimiranza la Regione Veneto, dal 2006 ha già stanziato ogni anno oltre tre milioni di euro per i servizi associati e proprio in questi giorni si è chiuso il bando regionale 2010.
Riguardo l’unione dei Comuni il Gruppo del PdL in Consiglio regionale sta già lavorando per recepire a livello regionale gli obblighi previsti dalla manovra, il decreto 78/2010. Vedremo anche come andrà nella ‘Carta delle autonomie’ la parte che riguarda la gestione associata, ma è indubbio che il trend dovrà essere quello di unioni non solo tra Comuni piccoli, ma anche tra Comuni più grandi se si vuole garantire ai cittadini servizi di qualità facendo economie di scala.
Tanto per avere un’idea, oggi risultano 330 Unioni di Comuni italiani che erogano servizi in forma associata alle quali partecipano 1.500 comuni per circa 5 milioni di residenti. In Veneto fnora sono 29 le Unioni istituite e raggruppano 100 comuni per una popolazione di circa 500.000 residenti, mentre sempre in Veneto per i servizi associati i comuni che li hanno attivati sono 183 con 112 convenzioni finanziate. Si tratta di servizi importantissimi come la Polizia municipale, la gestione di musei ed enti culturali, la manutenzione delle strade, la protezione civile o l’informatizzazione. Non c’è dubbio che la manovra del Governo dovrebbe limitare quanto possibile il carico sugli enti locali, ma anche gli enti locali dovrebbero saper cogliere le occasioni per crescere e diventare ancora più autosufficienti.
“Condividiamo con l’Uncem, l’Unione delle Comunità Montane, la giornata della mobilitazione per la montagna del 13 luglio prossimo. E trovo particolarmente condivisibile l’appello “Diga Day” che pone l’attenzione sul rinnovo delle concessioni idroelettriche in scadenza per fine anno. Dovrebbe essere chiaro a tutti, infatti, che al territorio devono tornare i proventi ricavati dallo sfruttamento delle risorse naturali. Il federalismo demaniale ne è un esempio concreto.
Che si tratti di una quota del 10%, come chiede l’Uncem, o diversa lo si potrà definire, ma intanto sarebbe importante introdurre già nella manovra finanziaria il principio del ritorno alla montagna di una quota dei proventi prodotti nel territorio derivanti dall’utilizzazione del ciclo idrico; acqua idropotabile ed energia. Così come sarebbe ora di riprendere il mano con spirito più sereno la legge regionale di disciplina delle Comunità montane pensando ad un nuovo modello sostenibile di decentramento di ruoli e di funzioni.
Questo perché per arrivare in fondo al percorso di riforma strutturale, ai costi standard, al federalismo fiscale non possiamo non tener conto delle disparità e delle penalità di cui i cittadini della montagna soffrono. Il Federalismo fiscale è una riforma nella quale crediamo, così come non intendiamo assolutamente dare spazio ad assistenzialismi parassitari, ma per un principio di equità non possiamo non tenere conto delle diverse opportunità di partenza e prima tra queste delle diverse configurazioni dei territori”.
Dario Bond

- Advertisment -

Popolari