La Fish, Federazione italiana superamento Handicap si mobilita contro la manovra economica del governo che penalizza le persone invalide e con disabilità. A prendere posizione sono in particolare il presidente nazionale Fish Pietro Vittorio Barbieri e il presidente regionale del Veneto Ivano Platolino, che annunciano una mobilitazione per il prossimo 7 luglio alle 10 davanti Montecitorio a Roma, invitando le associazioni e le singole persone a parteciparvi. “L ‘onorevole Antonio Azzollini, presidente della Commissione Bilancio del Senato – spiegano i presidenti Fish – ha presentato degli emendamenti che, non solo non colmano il vulnus creato sulle pensioni di invalidità, ma colpiscono radicalmente l’indennità di accompagnamento, lasciandola come misura residuale destinata ad un limitato di persone, ovvero coloro i quali sono impossibilitati a compiere gli atti “elementari della vita”. Il dispositivo – continua la Fish – mira chiaramente ad escludere una larghissima fascia di persone con disabilità, così come si evince dalla relazione al testo dell’ emendamento. Riguarda infatti sia persone con disabilità motorie che intellettive che mangiano o si vestono da sole. Vengono escluse dal provvedimento quelle persone che un tempo avremmo definito “gravissime”. Si faccia attenzione – dicono Barbieri e Platolino – ciò vale anche per coloro che svolgono per mezzo di ausili e parzialmente quelle definite attività elementari. Ciò vale per tutti, anche per chi oggi ne è titolare a pieno titolo. Sono quindi toccati anche i cosiddetti diritti acquisiti. La presa in giro dell’ annunciata abrogazione del primo comma dell’articolo 10 del Decreto Legge 78/2010, che prevedeva l’innalzamento della percentuale di invalidità da 74% all´85% ai fini della concessione dell’assegno mensile agli invalidi civili parziali (assegno di 256,67 euro mensili) passa in secondo piano – continua la Fish – rispetto ad un atto brutale di riduzione drastica dei pochi diritti esigibili. E’ legittimo sospettare che siamo solo all’inizio – affermano Barbieri e Platolino – l’intento è di ridurre il costo del welfare in previsione dell’attuazione del federalismo fiscale che, stando ai maggiori analisti, in queste condizioni porterebbe ad un esplosione esponenziale della spesa pubblica. Ragione per cui vengono drasticamente tagliate risorse a servizi, prestazioni e benefici non più orizzontalmente, bensì con precisione chirurgica riducendo le possibilità di accesso.