Ieri sera è stato visto l’orso dalle parti delle Case Bortot, a Bolzano bellunese (Belluno). Chi scrive, domenica scorsa ha visto sfrecciare davanti a sé, tra la prima e la seconda fila di ombrelloni fronte mare a Caorle una lepre. «Gli animali ci stanno mandando un messaggio, ed è sempre quello, forte e chiaro, anche se noi fatichiamo a comprenderlo – scriveva qualche giorno fa sul Corriere della Sera l’etologo Danilo Mainardi – loro non si raccapezzano più, non sanno più cosa fare». Api che invadono la città, orsi e linci in prossimità delle case in cerca di un loro territorio. Ma dappertutto ci sono strade, uomini e animali domestici. «E che ne sa l’orso che l’animale è domestico e quindi proibito, oppure è selvatico e quindi predabile?» si chiede Mainardi. L’istinto che ha guidato per secoli gli animali pare non sia più tollerato dall’uomo. I cormorani ovunque peschino oramai fanno solo danno, perché il pesce è tutto dell’uomo. E allora è chiaro cosa ci mandano a dire gli orsi, le lepri, le api: «l’unica specie – ossia quella umana conclude Mainardi – non può accaparrarsi tutto il mondo per sé. Perché tra i diritti degli animali c’è anche quello dello spazio e delle risorse per vivere. Rendiamoci conto che l’uomo, dal punto di vista numerico, è una vera anomalia ecologica»