“Ho saputo che nella mandria di yak che ho portato a novembre scorso nell’Alpago, sulle Dolomiti bellunesi, sono nati due cuccioli. Questo significa che gli esemplari di bovini che avevamo trasferito lì per migliorare le loro condizioni di vita e garantirne così la sopravvivenza si sono ambientati perfettamente al microclima dell’area. La presenza di questi ‘spazzini del bosco’ contribuirà certamente ad accrescere la biodiversità della zona e a favorire la salvaguardia dell’ambiente, rendendo ancora più bello un territorio già unico al mondo. La presenza dei piccoli di yak, poi, servirà da ulteriore attrazione turistica”. Lo ha detto il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, commentando la notizia della nascita di due nuovi esemplari nella mandria di yak che Zaia aveva fatto trasferire nel novembre scorso nell’Alpago, al termine di una ricerca di tre anni del Cra-Istituto sperimentale per la zootecnia (Isz) di Roma che aveva coinvolto questi bovini. “Ringrazio i custodi degli yak, che hanno voluto chiamare il primo nato della mandria con il mio nome: Luca”.