Giovedì 20 maggio, alle 21.00, al Centro Giovanni XXIII, sarà di scena “Souvenir de Venise”, il secondo degli appuntamenti musicali a corollario di “Sebastiano Ricci tra le sue Dolomiti”. Un percorso attraverso le opere e i luoghi d’origine del pittore bellunese a 350 anni dalla nascita: Belluno e Feltre 30 aprile – 29 agosto 2010.
Lo spettacolo è una produzione, in forma scenica, curata interamente dalla Scuola Comunale di Musica “Antonio Miari” di Belluno. Protagonisti gli allievi delle classi vocali e strumentali con la presenza di alcuni docenti e collaboratori esterni, tra cui la bellunese Chiara Isotton, nota voce di soprano, uscita dalla fucina della Miari. Federico Brunello è il maestro concertatore al cembalo e al pianoforte; Elena Filini cura la regia e i testi ed è il maestro della classe di canto lirico; Silvia Bisconti è l’artefice delle scene e dei costumi; Alessandro PIzzolitto è la voce recitante; Debora Piol il maestro del coro giovanile.
“Souvenir de Venise” è un grande affresco corale nel quale la voce della Venezia di Sebastiano Ricci è quanto mai rappresentata attraverso le più varie sfaccettature musicali che, dal genere del lamento seicentesco approdano alla più squisita trasposizione teatrale che dei testi di Goldoni ne fece Ermanno Wolf-Ferrari, veneziano d’origine e sublime interprete della sensibilità settecentesca, qui rappresentata dalle sue opere I quatro rusteghi e Il campiello. Infatti è proprio il teatro la chiave di lettura di Souvenir de Venise che da Venezia, dove nacque il primo teatro pubblico a pagamento nel 1637, diventò modello per l’Europa intera. E all’opera di tipo italiano, a cui guardò così bene Mozart, come nel concertato dal Don Giovanni, si affiancano le più squisite canzoni da battello che ancora oggi i gondolieri veneziani intonano per la gioia dei turisti o le rivisitazioni in chiave jazzistica di celebri melodie popolari che le orchestrine dei caffè storici di Piazza San Marco continuano ad eseguire. Ma Venezia è anche l’omaggio che ne fece Felix Mendelssohn nei suoi Lieder ohne Worte (Canti senza parole); è la musica di Vivaldi e di Marcello, interpreti veneziani per antonomasia dello spirito affettuoso del loro tempo che riverbera nelle celebri pagine strumentali di cui furono maestri e al tempo stesso protagonisti di quel teatro lirico, di cui proprio Benedetto Marcello seppe così bene tratteggiare i vizi e le intemperanze alla moda. Ed è ancora il canto di Violetta che nell’opera La Traviata, andata in scena per la prima volta nel 1853 alla Fenice di Venezia, segna la chiusura del primo atto con ampie volute virtuosistiche di follia e di piacer. Un canto che sembra chiudere un’epoca, quando, come scriveva Friedrich Nietzche, cercando un’altra parola per dire musica gli veniva in mente sempre e solo la parola Venezia. L’iniziativa è stata promossa, oltre che dal Comune di Belluno, anche dal Soroptimist International d’Italia Club di Belluno-Feltre, sodalizio di donne impegnate nel mondo del lavoro e rappresentanti di tutte le professioni, fin dalla sua fondazione in Italia nel lontano 1928, attivo nelle attività di organizzazione e supporto di iniziative a sostegno della cultura e del volontariato. Gli altri appuntamenti con i concerti dedicati all’itinerario Ricci saranno: I concerti per clavicembalo e archi di Baldassare Galuppi ( 1706-1785), a cura del Circolo culturale Bellunese, domenica 13 giugno, alle 17.00 nel chiostro della Chiesa di S.Pietro, con ingresso a pagamento. “Armonie pittoriche, cromatismi musicali” eseguiti dai solisti veneti di Claudio Scimone, venerdì 27 agosto alle 21.00, sempre nel chiostro della Chiesa di S.Pietro, e sempre con ingresso a pagamento.