Sale la preoccupazione e la protesta nel mondo dell’editoria locale per l’entrata in vigore del decreto del I aprile che ha tagliato le agevolazioni nelle spedizioni postali di periodici e libri. Ieri (lunedì 17) al centro Giovanni 23mo, si è tenuto il convegno promosso dall’associazione Bellunesi nel mondo, dal settimanale l’Amico del popolo e altri giornali dell’emigrazione del Triveneto per fare il punto della situazione. Carlo Arrigoni, direttore dell’Amico del popolo, ha sottolineato come il decreto si traduca in un impoverimento per tutto il tessuto sociale del territorio. Ed ha riportato i dati riferiti in Parlamento dall’onorevole Alberto Giorgetti. Vi sono circa 8mila editori, oltre a 1.400 associazioni no profit religiose e altre 3.400 Onlus laiche (partiti, associazioni) che hanno beneficiato delle tariffe agevolate di spedizione. Nel 2008 sono stati recapitati un milione e 120mila pubblicazioni per le quali lo Stato ha rimborsato 273 milioni di euro alle Poste. Ecco perché il governo ha deciso di dare un taglio netto, provocando aumenti che hanno toccato il 500%. E costringendo quindi le associazioni a dover rinunciare o quantomeno ridurre le spedizioni dei loro notiziari agli iscritti. Un provvedimento che va a toccare anche la libertà di stampa e di opinione e quindi la democrazia. Il governo, peraltro, ha fatto mezzo passo indietro, stanziando 30 milioni per le associazioni no profit, inseriti nel Decreto incentivi al voto oggi pomeriggio (martedì) in Senato. Ma questo rappresenta 1/10 solo del necessario. E anche la trattativa Poste – editori al momento è ferma in attesa di un ulteriore stanziamento del governo, che pare non ci sia. Dal tavolo dei relatori sono intervenuti Vincenzo Barcelloni Corte per l’Abm Associazione emigranti bellunesi, Espedito Pagnussat in rappresentanza di 51 pro loco della Provincia di Belluno e delegato per le oltre 500 pro loco della Regione; e Giorgio Zampieri, in rappresentanza del mondo del volontariato e del Comitato d’intesa.