La presentazione ufficiale avrà luogo alla Sala De Luca in Borgo Pra (Belluno) giovedì 3 giugno alle ore 18. Ma il libro di Massimo e Luciano Garzotto “Appuntamenti nel selvaggio della Schiara – Alta Via dei Bellunesi” è già disponibile nelle librerie. Una guida sulle montagne bellunesi che fanno da sfondo alla città di Belluno. La Schiara, al femminile, anche se non piaceva a Dino Buzzati, tanto da fargli dire “Mi dispiace se è sbagliato, ma per tutta la vita ho continuato a dire lo Schiara e adesso è troppo tardi per cambiare!” Il libro è quanto di meglio possa avere l’escursionista che intende esplorare le nostre montagne. Corredato di molte immagini, contiene specifiche descrizioni della flora, fauna, micologia e geologia. Nella prima parte sono descritte 12 tappe di un itinerario nel “selvaggio della Schiara”. Con indicazioni del grado di difficoltà, il dislivello, il tempo di percorrenza, fino alle raccomandazioni precise scritte da chi ha percorso per anni quei sentieri. Arricchito da vari contributi forniti da esperti del settore, Fabio Padovan del Gruppo micologico di Belluno per l’approfondimento sui funghi, Ettore Saronide per i fiori, Franco De Bon sulla fauna, Carlo Mondini per la storia. Nella seconda parte ci sono le 5 tappe dell’Alta via dei bellunesi e i 9 itinerari pedemontani attraverso i sentieri dell’Alta Valle dell’Ardo. Abbondanza di panorami, cartine geografiche, oltre a cenni storici e le leggende che accompagnano i vari luoghi. Ed una guida rapida per la ricettività turistica con hotel e bed & breakfast. Una guida completa, insomma, che rende giustizia alle montagne del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi. E al gruppo della Schiara, “studiata, investigata, esplorata, descritta, avvicinata in tante guide, ma con il suo fascino del tutto inalterato e mai consumato” come ha scritto Giuliano Dal Mas nella presentazione del libro. (Alessandro Tarantola Editore, Tipografia Piave, 254 pagine, 22 euro)
L’intervista all’autore
Abbiamo chiesto a Massimo Garzotto, autore insieme al padre Luciano del libro, di raccontarci qualche particolare di questa sua prima avventura letteraria. «E’ successo cinque anni fa, quando salivo con l’amico Brenno Dal Pont per i sentieri della Schiara. Mi sono chiesto come mai non esiste un’Alta via della Schiara? Ne ho parlato con mio padre, che ha condiviso il progetto. Ci siamo messi al lavoro per individuare un tracciato. La prima bozza che ho proposto al Cai di Belluno, mi venne bocciata, perché il tracciato che andava da Ovest ad Est presentava troppe difficoltà. Ma la fatica non è stata inutile poiché tutti gli appunti sono diventati la fonte per gli “Appuntamenti nel selvaggio della Schiara”. Nella seconda bozza, diventata l’Alta via dei bellunesi, ho invertito il senso del tracciato partendo da Ovest ad Est. Quindi da Polpet alla Stanga, attraverso cinque tappe. Dal Serva alla Casera I Ronch (quella da dove partirono i partigiani la mattina del 16 giugno 1944 per il blitz alle carceri di Baldenich che portò alla liberazione di 70 prigionieri ndr); poi fino al Rifugio 7mo Alpini; terza tappa al Rifugio Bianchet; ritorno al 7mo e ultima tappa arrivo a La Stanga attraverso la Val de Piero». Per completare l’opera, non rimane che auspicare che l’Alta via dei bellunesi venga inserita nel circuito escursionistico, con il timbro finale da apporre al Centro culturale “Piero Rossi” .