Per un giorno Norcen, piccolo paese pedemontano, frazione di Pedavena conquisterà la ribalta della scena culturale feltrina: venerdì 14 maggio alle ore 18.00 nello spazio antistante Villa Giovanna (ex-Villa Norcen, una delle più antiche del territorio, oggi canonica) verrà presentata una pubblicazione e una mostra sulla storia della comunità locale. Il testo, intitolato “Norcen. Storia di un paese”, esce per i tipi della Libreria editrice Agorà di Feltre, ad opera di Lucia Nadin, veneziana d’origine ma da tempo trapiantata nella zona, dove possiede una residenza estiva. Ha dedicato la sua vita alla ricerca e all’insegnamento, con prestigiosi incarichi svolti in Italia e all’estero presso l’Università di Tirana, nonché presso l’Istituto Italiano di Cultura in Albania. È autrice di saggi di letteratura italiana e veneta, di storia del costume, con specifico riferimento alla storia del gioco in età adulta (Il suo Carte da gioco e letteratura tra Quattrocento e Ottocento ha vinto il Premio Internazionale Modiano nel 1997). La sua Storia di Norcen è un’appassionata ricostruzione delle vicende storico-sociali del paese, dalle antiche origini etruscoidi e romane fino ai nostri giorni, ripercorse con rigore storiografico, riportando documenti originali e spesso inediti, senza peraltro rinunciare ad un taglio divulgativo. Il suo vuol essere innanzitutto un omaggio alla popolazione locale, che l’ha accolta amorevolmente, ed ha contribuito in maniera significativa alla realizzazione dell’opera, fornendo documenti, testimonianze e tante immagini che corredano il testo.
Fra queste gli scatti di Antonio Ondoli, straordinaria figura di fotografo-contadino, nativo della zona, dove ha operato nei primi decenni del secolo scorso. Imparato il mestiere di fotografo all’estero, da emigrante, una volta tornato nei primi del Novecento aveva cominciato ad eseguire ritratti dei suoi compaesani, alternando quest’attività a quella di calzolaio (nel senso che aggiustava “zhocòi e galòthe”). Le sue immagini, pur realizzate con una tecnica rozza e rudimentale, risaltano per senso compositivo e genuino estro poetico: sono foto “vere”, che rappresentano la gente nelle reali condizioni di vita, senza gli infingimenti e le pose studiate che caratterizzano tante foto dell’epoca. L’autenticità di questo punto di vista, che lo portavano ad agire da inconsapevole fotoreporter del mondo contadino, il “suo” mondo, ne fanno oggi un “Ligabue della Fotografia feltrina”. Per riscattare la sua memoria dall’oblio, l’Amministrazione comunale di Pedavena, per tramite organizzativo dell’assessorato alla Cultura e della Biblioteca Civica, con il patrocinio della Comunità Montana Feltrina e la collaborazione dell’Archivio Fotostorico, ha deciso di dedicargli una mostra, curata da Francesco Padovani (suo anche un breve intervento nel testo della Nadin). Titolo significativo dell’esposizione:“Lo sguardo puro. Antonio Ondoli (1880-1957) e il suo paese, Norcen di Pedavena”. Allestita in anteprima nella sala frazionale di Norcen, la mostra sarà visitabile il sabato e la domenica (ore 15.00-18.00) fino al 13 giugno; altri giorni su prenotazione (tel. 0439.301818). Le immagini della mostra e del testo sono fruibili anche sul sito http://fotostorica.feltrino.bl.it. All’inaugurazione venerdì 14 maggio, ore 18 interverrà, oltre all’autrice del testo e le autorità locali, anche il Gruppo Cantalaora con canti e musiche popolari; al termine il comitato frazionale U.S. Paradìs offrirà un rinfresco a tutti i presenti.