E’ stato dichiarato inammissibile un emendamento al decreto legge incentivi che avrebbe annullato le positive conseguenze della sentenza della Corte Costituzionale (n. 180/2010) sulla “facoltatività” del sistema di risarcimento diretto dei danni in caso di incidente automobilistico. L’emendamento era stato presentato dal governo, che voleva ripristinare il risarcimento diretto obbligatorio come unico meccanismo per farsi indennizzare dopo un incidente stradale: l’inammissibilità è stata dichiarata dalla Presidenza della Camera anche sulla base di quanto è stato deciso pochi mesi fa dalla Corte Costituzionale.
“E’ un risultato importante, frutto della battaglia che stiamo conducendo da almeno quattro anni – dice il Direttore dell’Unione Artigiani e Piccola Industria – da quando cioè il decreto Bersani introdusse il risarcimento diretto, una procedura che se diventasse l’unico strumento per essere indennizzati potrebbe prestare il fianco a sospetti circa la formazione di cartelli tra le compagnie assicuratrici. Bocciando l’iniziativa del governo, si è quindi riaffermata la libertà di scelta dell’automobilista che resta libero, perciò, sia di richiedere l’indennizzo alla propria assicurazione sia, in alternativa, di procedere secondo il vigente ordinamento nazionale e comunitario, rivolgendosi all’assicurazione del responsabile del danno.”
E’ importante sottolineare che, in coerenza con quanto affermato dalla Corte Costituzionale, i carrozzieri da sempre sostengono la necessità di mantenere aperte le opzioni ed i diritti del danneggiato: difendono in tal modo un assetto aperto del mercato dell’autoriparazione, dove ogni soggetto può e deve svolgere la propria attività in piena autonomia, senza che nessuno parta da condizioni di privilegio abusando di posizioni dominanti. “Ovviamente – sottolinea Capraro – c’è in tutto questo un interesse diretto dei carrozzieri a non subire il pesante condizionamento delle assicurazioni, ma c’è anche un interesse preciso dei consumatori che viene salvaguardato, perchè va evitato che il diritto a scegliersi il carrozziere di fiducia e ad ottenere una riparazione a regola d’arte possa essere compromesso dalla politica aggressiva delle compagnie di assicurazioni che mirano a monopolizzare la gestione dei sinistri.”