Passa in Giunta provinciale il progetto che vede impegnati Palazzo Piloni e Fondazione Cariverona, con oltre ottocentomila euro messi a disposizione per guardare all’occupabilità dei lavoratori bellunesi, una volta superata la crisi. Da una parte le aspettative del territorio, che avrà bisogno di nuove professionalità durante l’auspicata ripresa, dall’altra tutti quei lavoratori che, proprio a causa della congiuntura economica, hanno bisogno di potersi ricollocare nel mercato occupazionale. Partendo da questi due elementi, è stato studiato ed approvato un accordo che vede impegnate la Provincia di Belluno (146mila euro), la Fondazione veronese (650mila euro) e le due Ulss locali (16mila euro) per ampliare l’occupabilità dei vari soggetti, secondo le loro caratteristiche ed aspettative, compatibilmente con le richieste del territorio, per realizzare dei percorsi formativi ad personam, che possano dare ai partecipanti una maggior potenzialità di impiego. Il progetto si rivolge a quelle fasce che sono già indicate dalle normative europee come “svantaggiate” (disoccupati over 45, adulti con uno o più figli a carico, ecc) e che avranno la possibilità di seguire delle lezioni in aula e un tirocinio in azienda per imparare una nuova professione; nel contempo, sarà messo a disposizione un piccolo sussidio per stimolare i partecipanti alla frequentazione dei corsi. «È evidente che si rende necessario intervenire con politiche attive del lavoro – ha commentato Bottacin – . In previsione di una auspicata prossima ripresa economica, miriamo principalmente a riqualificare e riconvertire in modo adeguato le persone che in questi due anni hanno perduto la loro occupazione. La sfida consiste principalmente nell’offrire ai lavoratori l’opportunità di frequentare percorsi formativi che siano in linea con le prossime esigenze di professionalità da parte del mondo imprenditoriale locale»