Un mese intenso, quasi frenetico, per la produzione di Tib Teatro Il volo di Icaro che nel corso di marzo ha, non solo metaforicamente, solcato tutta la penisola da nord a sud, da est a ovest.
Dopo l’apertura del mese con la prestigiosa presenza alla storica Sala Fontana di Milano per le scuole del capoluogo lombardo, lo spettacolo, scritto e diretto da Daniela Nicosia, è andato in scena in Veneto a Noventa Vicentina, Chioggia e Thiene, con repliche dedicate sia agli istituti scolastici sia alle famiglie in orario pomeridiano. A seguire una lunga permanenza nella provincia di Bergamo, nella Stagione Giocateatro del capoluogo e nei cartelloni scolastici di numerosi piccoli centri limitrofi all’interno del progetto di capillarizzazione dell’educazione teatrale promosso dalla Regione Lombardia per la Provincia di Bergamo. Fino ad arrivare alla scorsa settimana durante la quale Icaro è stato ospite del Teatro Municipale di Piacenza, repliche apprezzatissime dal pubblico in sala, dai critici e dagli operatori presenti… e poi via, verso Palermo per emozionare, commuovere, divertire famiglie, alunni e insegnati al Teatro Libero dove da domenica scorsa è in scena, a grande richiesta, per tutta la settimana. Dopo Pasqua la tournée riprenderà con alcune date in Piemonte e in Lombardia. Il volo di Icaro è una produzione tutta bellunese, creata da Tib all’interno del Teatro Comunale, con gli attori della Compagnia e un esteso gruppo di collaboratori: l’artista visivo Gaetano Ricci, la danzatrice Clara Libertini per le coreografie, la stilista Silvia Bisconti per i costumi, Francesco d’Altilia per le luci e il suono, Luigino Marchetti in qualità di scenotecnico e Luigi Bortot per la realizzazione delle scene. Lo spettacolo è la più recente incursione della personale ricerca artistica di Daniela Nicosia all’interno del mito classico. Una ricerca che si riversa in una scrittura originale per il teatro e che nel 2004 ha dato vita a La Favola di Orfeo (Premio quale Migliore Spettacolo al Festival Nazionale di Molfetta 2005). Nel caso di Icaro la Nicosia ha plasmato una drammaturgia contemporanea intensa nel quale il rapporto padre-figlio Dedalo-Icaro appare caratterizzato da un chiaroscuro di luci ed ombre, così come quello tra un altro padre ed un altro figlio, Re Minosse e Minotauro. Quest’ultimo, l’emarginato, il diverso, assume nella riscrittura di Daniela Nicosia un ruolo chiave nel percorso di solitaria crescita del giovane Icaro, sempre in attesa dei brevi momenti di incontro e di complicità con il padre inventore. Un tempo condiviso che padre e figlio riconquisteranno solo nel tempo della prigionia, quando rinchiusi da Re Minosse nel labirinto progettato dallo stesso Dedalo si troveranno per la prima volta insieme a progettare il loro futuro. Una drammaturgia che giunge forte ai tanti spettatori che ogni giorno hanno piacere di regalare ad Icaro un pensiero al volo, testimonianza delle tante emozioni, sensazioni, sogni che pervadono durante la visione dello spettacolo piccoli e grandi in ogni platea.