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La Regione taglia i finanziamenti alla cultura. Sergio Reolon: “Ma se da territorio dell’occhiale dobbiamo diventare territorio turistico, ci servono strumenti. E uno strumento fondamentale è la cultura”

Sergio Reolon
Sergio Reolon

Solo l’1.2% della spesa regionale è destinato a cultura, istruzione e Università per la provincia di Belluno. Questo il dato emerso, ieri mattina, nel corso della conferenza stampa indetta da Sergio Reolon, candidato del Pd: “Il nostro territorio è pari al 20% della superficie del Veneto, ma a Belluno viene destinato solo il 4.7% della spesa regionale. E, se guardiamo alla cultura, l’indice è ancora più sconfortante”. L’esperienza di cinque anni di grandi mostre aveva aperto delle prospettive alla città che oggi risultano annullate: questo il punto di partenza della riflessione. “Abbiamo dimostrato che l’aggancio tra mostre e territorio è possibile: vi può essere anche a Belluno una filiera culturale, ambientale, enogastronomica. E il crescendo di pubblico di visitatori tra Caffi e Tiziano ha portato a una promozione importante di Belluno in Italia e nel mondo. Avere abbandonato questa strada ha significato una perdita culturale ed economica per la provincia”. Sergio Reolon ha poi evidenziato l’inadeguatezza dei finanziamenti della Regione: “Tutti parlano di soldi, ma il fatto è che, in cinque anni, la Regione ha dimezzato il già modesto contributo a sostegno dell’attività culturale in provincia. Nel 2004, a fronte di richieste avanzate dalle associazioni attive nel bellunese per oltre un milione e trecentomila, la Regione ne dava 68.000. Nel 2009 il contributo (con richieste per un milione e mezzo di euro) è stato di 33.000 euro. Questo parla chiaramente dell’attenzione riservata alla provincia di Belluno”. Grave, e conseguente a questo atteggiamento, sarebbe anche il destino riservato all’Università di Feltre: “Abbiamo tanto lavorato per entrare nella Fondazione Università, con uno sforzo congiunto di enti e associazioni per mettere fondi pur in una situazione generale di mancanza di risorse. Eppure, da quando la Regione Veneto è entrata, la sua scelta è stata quella di chiudere la presenza dello Iulm a Feltre. Dal 2011 resterà qualche master, qualche corso. Per Feltre, ma anche per tutta la provincia, questo è un fatto critico. Se Feltre perde il suo essere città universitaria, perde una parte importante di sé.   Ma se dobbiamo riconvertirci da territorio dell’occhiale a territorio turistico, ci servono strumenti. E uno strumento fondamentale è la cultura”. In chiusura, Sergio Reolon ha illustrato un proprio disegno di legge per i piccoli negozi di montagna: “In montagna le sole regole di mercato non sono in grado di garantire il popolamento: bisogna garantire un esercizio commerciale per ogni piccolo centro abitato. Il disegno di legge prevede non solo un contributo per pubblici e privati che vogliano comperare, ammodernare o ristrutturare un esercizio commerciale in montagna, ma anche un sostegno per eventuale mancato reddito (fino a un terzo, pari a un massimo di 20.000 euro l’anno) rispetto a un fatturato teorico”. 

Claudia Bettiol
Claudia Bettiol

Dossier Cultura. Iniziative realizzate dall’Assessorato alla Cultura della Provincia di Belluno 2005-2009, con presidente Sergio Reolon e assessore alla cultura Claudia Bettiol.

2005
agosto.
In Valle Imperina, nei forni della vecchia miniera, mostra per i vent’anni dalla morte di Augusto Murer.
6.000 visitatori.
nessun contributo dalla Regione.
settembre.
A Belluno, mostra su Ippolito Caffi.
25.000 visitatori.
La mostra viene venduta a Roma (che dà a Belluno 100.000 euro).
Poi passa all’Hermitage: oltre 50.000 visitatori in tre mesi (in cambio, il Museo concede quattro opere per la successiva mostra  di Tiziano).
Dei 720.000 euro di costo, la Provincia ne impegna 20.000, grazie agli sponsor, ai biglietti e al contributo arrivato dal trasloco dell’esposizione a Roma.
La Regione dà 45.000 euro (come da accordo di programma).
2006
Anno buzzatiano. Iniziative in tutta la provincia, tra Cortina e i comuni della Valbelluna, pari a un costo di 222.000 euro (impegno di comuni, sponsor, Provincia).
La Regione dà 45.000 euro (come da accordo di programma).
2007
A Belluno, mostra su Tiziano.
124.000 visitatori.
Costi: 2.750.000 euro. Contribuiscono Cariverona, Ministero, Enel, sponsor, Provincia (che si accolla nella cifra anche i 400.000 euro per la sistemazione della Crepadona).
La Regione dà 200.000 euro.
2008
A Belluno. Mostra su Brustolon organizzata dal Comune.
25.000 visitatori. Contributo della Regione: 640.000 euro.
La Provincia si accolla gli itinerari.
2009
a Belluno.
Gabls, mostra dei giovani artisti bellunesi.
La Regione dà 17.000 euro (accordo di programma).
Inoltre, dal 2004, l’esperienza dei Tesori d’arte nelle chiese dell’alto bellunese viene potenziato anche nel Feltrino, nella Valbelluna, in Alpago, in Agordino.
Caffi, Buzzati, Tiziano, Brustolon hanno costituito l’occasione per creare un aggancio tra mostre, itinerari sul territorio, percorsi del gusto.
Una filiera culturale, ambientale, enogastronomica nell’ottica di lanciare Belluno come territorio turistico.
Di questa filiera oggi non resta nulla.
Le grandi mostre non sono solo un fatto culturale: sono un volano economico straordinario.
Il crescendo del pubblico di questi anni conferma che molti visitatori sono stati convinti a tornare a Belluno proprio per la memoria positiva lasciata dalla città.
Uno studio dell’Università “Bocconi” di Milano afferma che l’indotto, ogni 120.000 visitatori, è stimato sui 6 milioni di euro.
I negozianti e gli operatori bellunesi se ne sono accorti. E chiedono le grandi mostre. Anche un sondaggio commissionato dal Comune di Belluno lo conferma.
Tuttavia, attualmente nella programmazione culturale e di Provincia e di Comune non resta nulla.
Si dice che si vuole puntare di più sull’”identità”.
Forse valorizzare un artista del nostro territorio non significa valorizzare l’”identità” del territorio tutto?
Qualche dato a partire da una indagine effettuata da una laureanda del Dipartimento di Economia e gestione delle arti e delle attività culturali dell’Università di Venezia.
Tema:  il distretto culturale di Belluno.
Dai questionari raccolti risulta che
· l’11% dei visitatori non era mai stato a Belluno.
· Il 52% di quanti si sono presentati non per la prima volta in Crepadona, lo hanno fatto dopo esservi già stati a visitare altre mostre.
· Il 57% degli intervistati ha chiesto informazioni sulle proposte culturali a venire.
· Il 9% dei visitatori si trovava in provincia per turismo e ha quindi deciso di visitare anche la mostra.
Altri dati significativi.
La Legge 52 del 1984 stabilisce che la Regione dia alle Province un finanziamento per aiutare iniziative musicali, di cinema e teatro, culturali in genere.
A fronte di una richiesta di contributi cospicua, la risposta della Regione è stata la seguente:
2004
costi iniziative: 1.337.647 euro
contributo Regione: 68.191 euro
2005
costi iniziative: 1.805.650 euro
contributo Regione: 48.191 euro
2006
costi iniziative: 1.107.785 euro
contributo Regione: 45.185 euro
2007
costi iniziative: 1.461.881 euro
contributo Regione: 34.758 euro
2008
costi iniziative: 1.324.802 euro
contributo Regione: 33.020 euro
2009
costi iniziative: 1.515.989 euro
contributo Regione: 33.020 euro

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