“Smentisco nel modo più categorico le dichiarazioni di qualche esponente leghista, che attribuisce i problemi di presentazione della lista elettorale della Lega Nord al fatto che hanno portato le carte in Corte d’ Assise a Venezia”. Così Roberto Baldan, neo coordinatore provinciale di Italia dei Valori di Belluno, precisa in una nota i fatti di sabato scorso. “Sabato mattina – ricostruisce Baldan – alle ore 9.10 precise gli incaricati della Lega Nord per la presentazione della lista elettorale erano in fila dopo di me. In seguito ad un mio commento relativo all’elevato numero di firme che ogni lista deve presentare a Belluno, i due rappresentanti hanno affermato che 750 firme non erano molte e che loro non avevano fatto molta fatica a raccoglierle”. “Io, ovviamente, ho contestato questo numero, dopo di che uno dei due ha aperto una cartellina, in cui vi era un estratto della legge elettorale, mi ha mostrato la colonna delle province con meno di 100 mila abitanti ed ha indicato il numero di 750 firme. Allora io – continua nel suo racconto il dipietrista – li ho “informati” che la provincia di Belluno ha più di 200 mila abitanti e che quindi le firme dovevano essere più di 1000. I due sono rimasti sbigottiti e sono letteralmente scappati via, evidentemente a raccogliere le firme che mancavano”. “Non ho altri commenti – chiude Baldan – se non ricordare alla Lega Nord che il presidente della Provincia è del loro partito, e che il numero degli abitanti è un dato che ha una certa qual importanza”.