La Provincia di Belluno ha appreso con orgoglio la notizia della medaglia d’argento del campione nostrano, arrivato secondo nella 15 chilometri di sci di fondo. « Quella che era una semplice speranza è diventata un successo che ci ha emozionato tantissimo – hanno commentato il presidente della Provincia, Gianpaolo Bottacin, e l’assessore allo Sport, Lorenza De Kunovich – . A nome di tutta l’amministrazione provinciale, rivolgiamo a Pietro Piller Cottrer il nostro applauso più grande per la medaglia conquistata. Un risultato che si aggiunge ai grandi successi che danno lustro alla nostra terra». De Kunovich esprime poi la sua gioia per l’impresa dell’atleta bellunese: «Ho seguito con trepidazione la gara, inginocchiata davanti alla tivù, perché Pietro è anche un mio grande amico. Dopo tutti questi anni è ancora capace di imporsi su avversari molto più giovani di lui. Saluto anche sua moglie Francesca ed i figli Marta e Fabio: so che fanno la loro parte per sostenerlo; pur se costretto a stare lontano da loro per questa sua passione, sente vicino l’affetto di tutta la sua famiglia». Ha concluso l’assessore De Kunovich: «Non possiamo che ringraziarlo per la grande emozione che ha saputo regalarci. Siamo pronti ad accoglierlo con una grande festa al suo rientro qui a Belluno».
La gioia di Oscar De Bona per l’argento di Piller Cottrer
L’assessore Oscar De Bona, come i numerosissimi tifosi bellunesi dell’asso di Sappada, ha esultato per la conquista dello splendido argento conquistato ieri a Vancouver da Pietro Piller Cottrer. E subito ha scritto alla moglie del fondista, la signora Francesca, pregandola di trasmettere al marito la gioia provata di fronte alla magnifica prestazione sportiva.«Quando un uomo è capace di arrivare tanto in alto – ha sottolineato – sia nello sport come nella vita, e Pietro è uno di questi, sono convinto che i suoi successi diventino anche quelli di tutti noi che crediamo in determinati valori. L’impegno, la correttezza, la determinazione, il senso morale e molto altro ancora infatti, credo siano la chiave delle sue battaglie vittoriose in gara e nella vita. Come assessore regionale ai Flussi migratori gioisco ancor di più per le brillanti performance di Pietro perché in questo modo egli porta alta in tutto il mondo la bandiera dell’Italia e del Veneto e soprattutto stimola presso i nostri concittadini all’estero il sentimento dell’appartenenza alla terra d’origine e, se è necessario, ne rinsalda i legami». De Bona ha posto l’accento sul fatto che vedere Pietro Piller Cottrer sul podio ha suscitato un sentimento d’orgoglio per quelli che lo conoscono personalmente, per i suoi compaesani, per i tifosi e per tutti i bellunesi. Ma quell’immagine vittoriosa è principalmente di sprone e di esempio per i giovani che vedono in lui una persona da emulare e quindi uno che mostra un obiettivo sano da raggiungere invece di rincorrere chimere e falsi ideali. L’assessore regionale ha aggiunto che, da tifoso accanito, rimane nella trepidante attesa per le prossime gare olimpiche dove il nostro atleta saprà dare ancora il meglio di sé.
Anche il Comune di Belluno festeggia Piller Cottrer. Per il fantastico argento a Vancouver del testimonial del Nevegal
Anche il Comune di Belluno, con il sindaco Prade e l’Assessore allo sport Michele Carbogno, si unisce ai festeggiamenti per la medaglia d’argento che il sappadino Pietro Piller Cottrer ha vinto ieri alle olimpiadi invernali di Vancouver. Alla naturale soddisfazione nel vedere un bellunese sul podio olimpico, e per la quarta volta, si aggiunge l’orgoglio di averlo avuto spesso ospite a Palazzo rosso e di poterlo annoverare tra i propri amici.
“Pietro Piller Cottrer” – commenta Michele Carbogno – “è da anni testimonial del Nevegal e all’indomani di questa splendida vittoria, il Comune di Belluno e NIS non possono che compiacersi di questo azzeccato connubio: una bandiera così non si trova tutti i giorni. Fra l’altro, grazie a lui, il Nevegal ha l’onore, da qualche anno, di ospitare gli allenamenti estivi della nazionale di fondo e, forse, un po’ di fortuna gliel’abbiamo portata anche noi”. “Un atleta vincente, positivo e anche impegnato nel sociale”, come testimonia l’ultima campagna dell’ADMO cui ha prestato l’immagine, ma soprattutto per Carbogno un amico di vecchia data: “Ero sulla neve di Oberstdorf quando vinse il titolo mondiale, ero a bordo pista a Pragelato quando trionfò con la staffetta olimpica… Vancouver stavolta era un po’ troppo lontana per esserci fisicamente, ma anche se soltanto davanti al televisore è stata lo stesso una grandissima emozione”. Ora ci sono ancora diverse gare sulle quali Pietro dovrà concentrarsi per continuare a dare il meglio di sé. “E per questo noi, alle congratulazioni per l’impresa di ieri, uniamo un grande in bocca al lupo per i le prossime sfide, con l’impegno di rivederci a Belluno al suo ritorno per festeggiarlo di persona”.