La valanga che ha investito il 63enne scialpinista di San Pietro di Cadore (nella foto a lato) si è staccata una trentina di metri sopra la strada militare che porta a forcella Dignas. Poichè ci sono altre tracce più in basso non è sicuro che lui stesse seguendo quel percorso, anche se è probabile, la massa di neve lo ha però trascinato quasi fino in fondo. Ieri sera uno ciatore aveva detto alle squadre del Soccorso alpino di aver superato un uomo che corrispondeva alla sua descrizione, prima del luogo dove si era formata la valanga. Già nella notte le squadre hanno concentrato lì le ricerche e iniziato a sondare la superficie, 50 metri di fronte circa per 300 di lunghezza. Questa mattina alla luce del giorno i soccorritori hanno effettuato sondaggi sistematici (l’uomo non indossava l’Arva) e lo hanno individutato sotto circa 60 centimetri di neve, con ancora addosso gli sci e l’intera attrezzatura. Sul posto, per il recupero della salma, sono intervenuti 14 militari del Soccorso Alpino Guardia di Finanza delle Tenenze di Auronzo di Cadore e Cortina con unità cinofile, che per due giorni hanno partecipato unitamente a personale di varie stazioni del CNSAS, della Polizia Forestale e dei Vigili del Fuoco,