Ad aprire la discussione alla conferenza stampa di giovedì sera a Feltre sulla questione Altanon, è stato il consigliere Gorza che, dopo aver ringraziato per le attente analisi fatte dal fronte del no e contenute nel dossier Altanon (alcune delle quali ha detto di non conoscere) ha ammesso e ribadito che molte delle scelte di questa amministrazione sono scelte politiche, sconfessando così il sindaco Vaccari secondo il quale le scelte sono state blindate dalla precedente amministrazione. Questo è anche a conferma di quello detto da Vaccari nel suo incontro che lui non rappresenta la maggioranza politica, bensì, parla a nome della maggioranza dei cittadini. Gorza ha poi sottolineato la necessità di concentrarsi sul tipo di costruzioni, in modo che siano piacevoli all’occhio, tralasciando la questione dei volumi perchè “poco importanti”, con la giustificazione che “una città è fatta di edifici” e che quella dell’Altanon è un’area urbana da edificare per dare una continuità alla città. Al desiderio di molti cittadini di vedere in quell’area una destinazione a verde o parco urbano, il consigliere ha risposto che “di parchi e aree verdi ce ne sono già abbastanza e Feltre non ne sente il bisogno”. Chiarendo il fatto, già noto, che la ditta Pontalpi è interessata solamente agli spazi commerciali, Gorza ha detto che, alla fine, è molto probabile si realizzino solo le quattro strutture di vendita. Ma allora perché regalare tutti gli altri volumi al privato? A porre la domanda, con una metafora molto significativa, ci ha pensato il consigliere Pozzobon: “Se un bambino paffutello ha deciso di fare la dieta, e ha tutte le buone intenzioni per farla, perché io, genitore, devo dargli il vasetto di Nutella da cinque chili?? E’ più logico che gli si dia quello da un chilo”. Pozzobon, che da poco ha dichiarato il suo “no” al progetto, ha evidenziato l’onestà dialettica di Gorza e ha fatto presente che “se l’Altanon deve essere un progetto per la città è giusto mettere davanti ciò che serve alla città e concedere il meno possibile al privato”. Di tutt’altro parere il consigliere Meneguz che, riprendendo sempre le parole di Gorza sul fatto che esiste un “impegno morale” dell’amministrazione nei confronti del privato, ha “sposato” la linea di Vaccari, secondo cui tutto è già predeterminato poiché esiste l’accordo di programma con la proprietà e l’approvazione del master plan Chipperfield da parte della precedente Amministrazione. Il consigliere De Paoli, con un breve excursus storico, ha ricordato come l’Altanon sia stato argomento di discussione a partire dagli anni ’50 e che, negli anni ’80-’90, le amministrazioni di allora ebbero la possibilità di scegliere fra due progetti dell’Altanon molto diversi fra loro: uno concentrava molto l’edificazione lungo viale Piave; l’altro, invece, era quello che ha portato alla costruzione dell’attuale supermercato Coop. In questa maniera la progettazione Chipperfield ha dovuto, per forza di cose, concentrarsi con volumi maggiori sull’area ancora libera dell’Altanon. Il consigliere Malacarne ha citato cosa prevede il PAT in quell’area e ha ricordato come sia ancora senza risposta l’interrogazione presentata in Regione Veneto a ottobre sulla questione delle volumetrie del PAT/PRG, segno della difficoltà nel dare una risposta precisa su questa questione. Continuando, il consigliere Gorza ha poi dato alcuni numeri su quello che verrà effettivamente edificato all’Altanon, ovvero solo 30mila metri cubi. Ma è stata immediata la replica del consigliere Perenzin che ha affermato che, come minimo, il progetto ne farà edificare 43mila, edificio pubblico escluso (altrimenti sarebbero 52mila mc). Gorza ha ammesso inoltre di “perdersi nelle carte” e che, secondo il suo punto di vista, il Master Plan di Chipperfield è il plastico tridimensionale del progetto: “lo vedo in 3d e si vede ciò che può essere bello ecc”. E’ forse questa l’attitudine con cui i nostri consiglieri comunali decidono il nostro futuro? Si informano veramente su quello che vanno a votare, oppure no? Sempre Gorza ha infine lasciato trapelare una possibile modifica del progetto (richiesta, a quanto pare, da qualche consigliere comunale) che consiste nello spostamento di alcuni volumi per non oscurare completamente la visuale sulla cittadella. Modifica che il consigliere Gorza non ritiene necessaria perché si comprometterebbe l’area verde. Ha quindi fatto capire che, molto probabilmente, tale modifica non sarà fatta. Mancano pochi giorni al “rush finale”. Lunedì sera il Consiglio Comunale si riunirà per valutare le osservazioni e per approvare definitivamente il Piano degli Interventi nell’area Altanon: un progetto che non piace a nessuno, bocciato dagli ambientalisti, dai commercianti e dalla maggior parte della città di Feltre e non solo. Invitiamo tutti i cittadini a salire sul Colle delle Capre, alle ore 18, per manifestare il proprio dissenso e per presenziare alla seduta nella quale verrà discusso il futuro di quest’area strategica della città. Come gruppo che si oppone a tale cementificazione, che consideriamo una vera e propria speculazione edilizia, sollecitiamo vivamente i consiglieri comunali ad evitare l’astensionismo. I consiglieri comunali indecisi hanno avuto, e hanno fino a lunedì, la possibilità di capire, osservare e studiare attentamente tutte le carte del Piano Altanon, con la possibilità di ricavarne tutte le incongruenze e tutti i problemi che tale progetto comporta per l’intera città di Feltre. Conseguenze, problemi e incongruenze che noi, come gruppo, sottolineiamo da mesi. Il nostro invito ai consiglieri comunali, soprattutto a quelli che si erano astenuti in sede di adozione, è quello di guardare al futuro, di pensare alla nostra città fra qualche decennio, e a riflettere su questo tipo di intervento: è veramente utile alla città? E’ effettivamente vero che questo progetto non si possa modificare completamente, partendo da zero, per riprogettarlo secondo le vere necessità della città? Andrea Pozzobon ha avuto il coraggio di farlo, staccandosi dalla maggioranza e dichiarando il suo voto contrario. Un gesto da elogiare, degno di un vero giovane politico che pensa ad un serio e concreto futuro per la nostra città e non a mantenere gli equilibri politici. E sicuramente per questo gesto la Città gli sarà sempre riconoscente. Pro o contro l’Altanon. Non ci si può astenere su questo progetto. L’astensione non vuol dire nulla, anzi, è solamente una farsa per tentare di salvarsi la faccia. E’ in ballo la nostra città. E la nostra città ora è nelle vostre mani. Pensateci bene.
A nome del gruppo Facebook “No agli scempi architettonici a Feltre”delle sezioni di Feltre di Wwf e Italia Nostra e del Comitato Pra’ Gras
Riccardo Sartor