Nel giugno del 1942 il regime fascista fucila l’anarchico Angelo Pellegrino Sbardellotto di Mel per l’intenzione di uccidere Mussolini. E’ paradossale che oggi, proprio nei giorni in cui il governo del centrodestra sta imbavagliando la libertà di stampa nei blog con una legge (ddl 773 pacchetto sicurezza, emendamento del senatore Gianpiero D’Alia Udc “Repressione di attività di apologia o istigazione a delinquere compiuta a mezzo internet” pena fino a 5 anni di reclusione) i luogotenenti e i servitori del centrodestra Veneto, prendano a spunto l’intenzione dell’ex presidente della Provincia Sergio Reolon di querelare Prade su dichiarazioni rese alla stampa, per ergersi a difensori del diritto di pensiero e di critica! Questi i fatti fino ad oggi: il sindaco di Belluno Prade, qualche giorno fa aveva apostrofato il capogruppo del Pd in consiglio comunale Jacopo Massaro come “militante nel partito…dei sostenitori del metodo Capasso”. (Fiorella Capasso è la psicologa alla quale Reolon nel corso del suo mandato in Provincia ha affidato incarichi di consulenza per 205mila euro, ora al vaglio della Corte dei Conti di Venezia). Sergio Reolon, ha dato quindi mandato al suo avvocato affinché valuti se le parole del sindaco configurino l’ipotesi di reato di diffamazione e quindi debba procedere alla querela. Di qui la levata di scudi del centrodestra, che a Roma lavora per oscurare i siti disobbedienti e non allineati al pensiero del Cavaliere e qui a Belluno e nel Veneto strombazza proclami e annuncia petizioni per la libertà di espressione. E per di più scaturite solo sull’intenzione – di querelare in questo caso – e non sui fatti (ad oggi la querela non c’è). Se davvero al centrodestra sta a cuore la libertà di espressione, lo dimostri con i fatti e ritiri immediatamente l’emendamento D’Alia al ddl 773 che, se diventa legge, farà sprofondare l’Italia tra i Paesi non liberi, come la Cina.