“Spazi nostri” è un progetto della Regione, realizzato attraverso l’ente Veneto Lavoro, che si propone di sperimentare esperienze di gruppo, opportunamente strutturate e condotte, con i ragazzi delle scuole medie e superiori di origine italiana e straniera con il duplice scopo di conoscere e affrontare il disagio giovanile e vivere nel contempo un importante momento di integrazione. Del progetto si parlato a Belluno presso l’Istituto scolastico “A. Brustolon” in occasione della consegna degli attestati di partecipazione agli studenti, alla presenza dell’assessore regionale ai flussi migratori Oscar De Bona e dell’assessore alla cultura del Comune di Belluno Maria Grazia Passuello, insieme al referente di Veneto Lavoro Tiziano Menaggia e al responsabile scientifico del progetto Delia Guini, preside dell’Istituto. Le scuole del Veneto coinvolte in questa esperienza sono in tutto 14, sette scuole medie e sette istituti superiori distribuiti nei comuni capoluogo di provincia. A Belluno, oltre all’Istituto Brustolon, partecipa la scuola media “Nievo”. L’idea progettuale – come ha ricordato l’assessore De Bona – nasce dalla necessità di superare l’individualismo tra i ragazzi, per abituarli a lavorare insieme e a trovare insieme le soluzioni ai problemi di relazione, guardando alla diversità come ad una risorsa. Il confronto avviene attraverso laboratori guidati da équipes multidisciplinari, composte da educatori e psicologi. Il programma è strutturato in percorsi di lavoro per approfondire i fenomeni, le dinamiche e i disagi che interessano i giovani, come il “bullismo”, agendo sulla socializzazione e sull’integrazione. De Bona ha sottolineato tra l’altro che l’inserimento scolastico dei figli rappresenta spesso il primo momento di integrazione sociale per molte famiglie di immigrati. I ragazzi assumono quindi anche il ruolo di intermediari culturali tra il contesto sociale di riferimento e il loro nucleo familiare. In sostanza, con questo progetto –è stato detto – i ragazzi imparano a lavorare in gruppo e a “fare squadra” per costruire il necessario ponte di congiunzione tra individualità e comunità e tra culture diverse. Con l’occasione è stata presentata anche la guida realizzata dall’Assessorato regionale alle politiche dei flussi “Veneto, terra di ospitalità e accoglienza”.