Oggi, 25 gennaio, si è insediato a Feltre il nuovo Commissario straordinario dell’Ente Parco: Benedetto Fiori. Dopo le anticipazioni apparse sulla stampa nei giorni scorsi la nomina del nuovo Commissario, firmata dal Ministro per l’Ambiente, Onorevole Stefania Prestigiacomo, è ora ufficiale. Benedetto Fiori ricopre il ruolo che fu di Cesare Lasen, Valter Bonan e Guido De Zordo. Impegnato in politica, è stato Sindaco di Calalzo dal 1990 al 1995 e Presidente della locale Comunità Montana. Tra i suoi incarichi istituzionali si ricordano quelli di Presidente del Comitato dei Garanti dell’ULSS n. 1, Consigliere di “Sviluppo Italia” e Consigliere della Fondazione “I teatri delle Dolomiti”. “Ho assunto questo incarico – ha dichiarato il nuovo Commissario – perché voglio contribuire alla crescita del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, una realtà che, in questi anni, si è distinta per capacità progettuali e di innovazione. Un Ente nato per la conservazione del nostro straordinario e insostituibile patrimonio naturale e paesaggistico, che è riuscito a coniugare le esigenze di tutela con quelle di valorizzazione dei fragili territori montani. Questi risultati sono il frutto dell’impegno del mio predecessore, Guido De Zordo, che intendo ringraziare per il contributo che ha dato in questi anni al rafforzamento del Parco”. “Il mio impegno è quello di lavorare con chiunque sia interessato a collaborare in modo costruttivo con il Parco, raccogliendo idee, opinioni e suggerimenti. Ritengo strategico anche il rafforzamento del rapporto con le scuole. Attualmente le attività di educazione ambientale curate dal Parco coinvolgono l’11% della popolazione scolastica bellunese. Una percentuale certamente significativa, ma che intendo incrementare nei prossimi anni”. “Do il benvenuto al nuovo Commissario – ha dichiarato il Direttore del Parco, Nino Martino – sono sicuro che sotto la sua guida il Parco potrà continuare sulla strada già tracciata dai suoi predecessori e, in particolare, da Guido De Zordo, che vorrei ringraziare ancora una volta per lo straordinario lavoro fatto in questi anni assieme al Consiglio Direttivo. Un lavoro che ha permesso al nostro Parco di essere un punto di riferimento per le aree protette italiane e, in alcuni casi, anche un esempio per parchi nazionali stranieri, che hanno attinto all’esperienza delle Dolomiti Bellunesi”.