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Fine della sinistra e nuovi movimenti nel libro di Francesco Raparelli. Mercoledì al BL.itz

Mercoledì 27 gennaio alle 20.30 al BL.itz in via Mezzaterra, 56 a Belluno, avrà luogo la presentazione del libro “La lunghezza dell’onda – fine della sinistra e nuovi movimenti”. Sarà presente l’autore, Francesco Raparelli. Nato a Marino (Roma) poco più di trent’anni fa. Laureato in Filosofia politica presso l’Università «La Sapienza» di Roma, sta conseguendo un dottorato di ricerca presso il dipartimento di Filosofia dell’Università di Firenze. Si occupa di tematiche di frontiera: dalla filosofia del linguaggio alla teoria
della sovranità, dalla questione del soggetto nel pensiero politico moderno e contemporaneo alla trasformazione dei processi produttivi. Da sempre coinvolto nei movimenti studenteschi universitari, è parte dell’Onda, presso «La Sapienza». Attivista dell’atelier autogestito Esc di Roma, fa parte della redazione della rivista Posse, del collettivo di ricerca UniNomade, della redazione dei progetti di
comunicazione web UniRiot (www.uniriot.org) e Global (www.globalproject.info).
IL LIBRO – L’’Onda e i nuovi movimenti in Italia e in Europa, hanno un vero e proprio programma? Come possono tradurre, e come già stanno traducendo, il conflitto in pratica politica, la protesta in proposta? Che lettura danno dell’attuale crisi finanziaria, delle nuove condizioni del lavoro globalizzato, della morte del welfare, del penoso stato della politica dei partiti, della «fine della sinistra»? Nessun libro come La lunghezza dell’Onda, piccolo e sfrontato manifesto politico scritto da uno dei leader del movimento, Francesco
Raparelli, risponde con tanta ambizione e, occorre dire, tanta sapienza a queste domande. Raparelli offre qui non solo una testimonianza degli sviluppi e delle «pratiche» dell’Onda, ma anche un esame, sintetico e acuto, dei grandi problemi del nostro tempo visti con l’ottica dei movimenti: l’ottica di una ricerca quotidiana del cambiamento possibile e prossimo, l’ottica di una nuova generazione
largamente post-ideologica, pragmatica e combattiva, che intende riappropriarsi con urgenza della democrazia e creare nuove forme di cooperazione sociale. Ne nasce un Che fare? dei nostri giorni, circostanziato e fattivo, sui temi della formazione, del lavoro, del bene e dei beni comuni, della produzione di nuove istituzioni, che spingerà a cambiare idea chi ritenga il movimento privo di capacità di
proposta e di visioni forti e nuove del mondo; e che sarà prezioso per chi, dentro o fuori le sue file, voglia guardare al mondo con strumenti adeguati al tempo presente, per contribuire a cambiarlo.
 «La lunghezza dell’nda presenta senza timidezza il desiderio dei movimenti e di una nuova generazione di farla finita con la sinistra e il suo vocabolario. Un desiderio che pensa’, per dirla con i filosofi, e che dunque non si accontenta della trasgressione, ma con «La lunghezza dell’’Onda presenta senza timidezza il desiderio dei movimenti e di una nuova generazione di farla finita con la sinistra e il suo vocabolario. Un desiderio che pensa, per dirla con i filosofi, e che dunque non si accontenta della trasgressione, ma con realismo si dedica a prendere sul serio il cambiamento». Paolo Virno.

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