Definito nelle prossime settimane il dettaglio delle riunioni pubbliche Oggi, 18 gennaio, si è riunita a Feltre la Comunità del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, che riunisce tutte le Amministrazioni locali il cui territorio ricade all’interno dell’area protetta. Il Presidente della Provincia, Gianpaolo Bottacin, ha manifestato l’impegno della Comunità del Parco a coinvolgere tutti i cittadini e le Amministrazioni nel processo di attivazione del nuovo Piano del Parco. Nel corso dell’incontro il Direttore del Parco, Nino Martino, ha presentato al Presidente della Comunità e Presidente della Provincia, ai Sindaci e ai Presidenti delle Comunità montane presenti, i contenuti del nuovo Piano del Parco, la cui prima stesura è stata adottata dal Consiglio Direttivo del Parco nella sua ultima seduta prima della naturale scadenza, a fine novembre 2009.
Tutti i partecipanti hanno concordato sulla necessità di sottoporre la bozza del Piano, prima della sua approvazione definitiva, all’esame degli amministratori locali e dei cittadini, per raccogliere osservazioni, spunti, suggerimenti e fare in modo che il nuovo strumento di pianificazione dell’area protetta sia il più possibile costruito “dal basso”, con la partecipazione e il contributo di tutte le parti interessate.
Per questo motivo si è stabilito di procedere con una serie di incontri pubblici, a partire dal mese di febbraio.
Il calendario degli incontri, con le sedi e gli orari di svolgimento, sarà definito nel dettaglio nelle prossime settimane, concordato con il nuovo Commissario straordinario e comunicato attraverso la stampa e i siti internet del Parco e delle amministrazioni locali.
In linea di massima gli incontri sono previsti nelle giornate di giovedì e venerdì, ma ciascun Comune potrà decidere autonomamente date e orari.
“Il 2010 sarà un anno impegnativo per noi – ha dichiarato il Direttore del Parco Nino Martino – che ci siamo assunti l’impegno di incontrare e di parlare con tutti coloro che abbiano qualcosa da dire sul nuovo Piano del Parco. Un lavoro certamente lungo, ma indispensabile per avvicinare sempre più il Parco ai cittadini e per fare in modo che l’area protetta sia sempre più considerata non come un’entità astratta, ma come un patrimonio comune, per la cui difesa tutti possono e devono impegnarsi, a cominciare proprio da coloro che abitano al suo interno o nelle sue immediate vicinanze”.