Feltre, Progetto Altanon. Vaccari: se volete modificare quell’area comprate il terreno

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“Così non andate da nessuna parte, se volete veramente modificare quell’area, andate dalla proprietà a comprare il terreno con un fondo pubblico”. Lo ha detto il sindaco di Feltre senatore Gianvittore Vaccari nel corso dell’incontro con il “fronte del no” al Progetto Altanon, rappresentato da Augusto De Nato per il Wwf, Riccardo Sartor per il gruppo Facebook “No agli scempi architettonici a Feltre”, Tiziano Fantinel per il Comitato Pra’ Gras e altri due rappresentanti dei comitati. “L’incontro è stato cordiale – ha riferito Riccardo Sartor –  ma ha sortito ben poco, come del resto sapevamo. Dopo una presentazione iniziale dei gruppi e delle varie iniziative avviate per combattere questo progetto urbanistico, che consideriamo inutile e dannoso, abbiamo iniziato a leggere le circa quaranta domande che ci erano pervenute dai cittadini nei giorni precedenti all’incontro, nella speranza il primo cittadino potesse dare una risposta a tutti. Ma dopo le prime quattro domande, Vaccari ha preferito interrompere dicendo che, in quel modo, la discussione non avrebbe avuto senso. E comunque sarebbe stato “banale tornare sullo stesso tipo di domande”. Secondo Vaccari, insomma, l’incontro avrebbe potuto essere l’occasione per portare dei miglioramenti a quel progetto, benché i suoi interlocutori non condividessero affatto quel progetto, dando così per scontata l’approvazione del piano nel prossimo passaggio in consiglio comunale.  Il sindaco ha poi commentato le nostre iniziative dicendo che così “non andate da nessuna parte!” “Inutile” quindi, secondo Vaccari, scrivere appelli a grandi scrittori, poeti, artisti o inviare migliaia di cartoline al Presidente della Repubblica. Unica soluzione, invece, acquistare l’area interessata alla cementificazione. “In quell’area esiste un PAT – ha detto Vaccari –  in forza del quale la passata amministrazione ha confermato le stesse volumetrie del PRG, blindando così, con il masterplan Chipperfield, una scelta urbanistica e architettonica con le volumetrie, il disegno e la pelle degli edifici ”. Questa amministrazione, insomma, si sarebbe limitata semplicemente ad attuare quello che PAT e Masterplan prevedono. “Ad alcune precise domande tecniche, però, il sindaco è rimasto un po’ sorpreso. Quando gli abbiamo fatto notare che quasi metà dell’area Altanon è di proprietà comunale è rimasto stupito, tanto da dover telefonare al dirigente dell’ufficio urbanistico Dall’Asen per chiedere delucidazioni. Non ha saputo chiarire nemmeno quali saranno effettivamente i costi a carico del Comune, dicendoci che verificherà. Tutto ciò ci ha lasciato molto perplessi. Abbiamo poi chiesto al primo cittadino se avrebbe atteso il parere della Regione Veneto sulla corretta interpretazione del PAT (un’interpretazione completamente diversa fra maggioranza e minoranza consiliare). Vaccari ha risposto dicendo di fidarsi assolutamente del parere dell’Ufficio di Piano e del dirigente, quindi di non aspettare il parere della Regione, anche perché “la Regione non può bloccare un atto amministrativo”. “Ma allora perché non fare pressione per questa risposta?” abbiamo chiesto al primo cittadino. “Noi abbiamo il parere dei tecnici, che sono molto chiari. Quindi ci atteniamo a loro”.  Nessun dubbio, dunque, per il sindaco Vaccari. Nemmeno la più piccola perplessità che quel progetto possa essere dannoso per la città. Ma i cittadini hanno molte incertezze, molte perplessità e molto scetticismo su questo progetto”.  L’appuntamento per tutti i cittadini feltrini è per l’8 febbraio 2010, giorno in cui il consiglio comunale sarà chiamato a dare il via libera definitivo al progetto Altanon.