È il dieci ottobre 1990. Una ragazza quindicenne viene portata davanti al Congresso Americano. Fra le lacrime, l’”infermiera Nayirah”, racconta come soldati irakeni siano entrati nell’ospedale di Kuwait City, abbiano tolto decine di neonati dalle incubatrici e li abbiano scaraventati a terra lasciandoli morire sul pavimento. Il racconto conferma quello di due viaggiatori americani, “Cindy e Rudy” e verrá successivamente spacciato per vero dalla stessa “Amnesty International” che pubblicherà il 19. Dicembre 1990 un rapporto di 84 pagine sul Kuwait con un ampio spazio dedicato all’affare „incubatrici“. Con 52 voti contro 47 il Senato Americano approvò l’invasione dell’Iraq, ma la storia era una bugia inventata di sana pianta dall’agenzia di pubbliche relazioni Hill and Knowlton e scritta da Fitz-Pegado, lo stesso che alcuni anni piú tardi scrisse la regia della “liberazione” (falsa) di Jessica Lynch durante la guerra del Golfo del 2003. Per leggere l’intero articolo clicca qui: Vere bugie