Il copyright di “Belluno zona franca” per accedere ad incentivi, agevolazioni fiscali e previdenziali, non è del senatore leghista Gianvittore Vaccari, ma dell’onorevole Paolo Bampo. E lui, infatti, l’autore della proposta di legge n.3889 “Istituzione di una zona franca nella Provincia di Belluno” presentata il 16 febbraio 1996 alla Camera dei deputati . “Apprendo con piacere che esiste attenzione e apprezzamento per la Proposta di legge circa l’istituzione di una zona franca nella nostra provincia – scrive l’onorevole Paolo Bampo in una nota – Peccato che tale favore giunga quale “extrema ratio” in una situazione di necessità di salvare il salvabile. Nel 1996, in qualità di parlamentare, presentai alla Camera dei Deputati, una PDL similare, che prevedeva la zona franca per l’Ampezzo, il Cadore ed il Comelico (una volta ottenuta quella sarebbe stato molto più semplice estenderla a tutta la Provincia). Il testo venne inviato a tutte le associazioni di categoria, alcune delle quali risposero (anche se molto tiepidamente e scetticamente) ed altre no. Da parte delle amministrazioni pubbliche non ricordo cenni di sostegno. Da parte dei politici (parlamentari e rappresentanti dei partiti “in primis”) totale indifferenza se non addirittura dileggio o ironia. Sicuramente la proposta, essendo frutto di una sola testa era emendabile e migliorabile (ma esistevano tutti i tempi tecnici per migliorarla, in quanto venne ripresentata anche nella successiva legislatura, che durò 5 anni), ma altrettanto sicuramente poteva essere base di partenza per una azione coordinata e forte di tutto il territorio. Forse l’origine “scomoda” (il firmatario proponente) aveva fatto sì che si preferì scegliere di fare nulla e aspettare “che il sedere toccasse l’acqua” Belluno perse quel treno, che ora sta cercando di cogliere con circa 15 anni di ritardo”.