Dovrebbe uscire il 10 gennaio il decreto che cambia completamente la gestione dei rifiuti. L’Unione Artigiani e Piccola Industria è pronta ad affiancare le piccole imprese, ma denuncia gli oneri eccessivi del nuovo sistema.
Si chiama SISTRI ed è il nuovo Sistema telematico per la tracciabilità dei rifiuti. Sostituirà l’emissione dei formulari, la tenuta dei registri di carico e scarico dei rifiuti e il MUD: in pratica, l’informatica sostituirà la tanta “carta” che l’attuale normativa sui rifiuti aveva imposto sia ai produttori, sia ai gestori di rifiuti. Il sistema punta a rendere effettivo il controllo in tempo reale della movimentazione dei rifiuti su scala nazionale e rende, quindi, obbligatorio l’inserimento sistematico dei dati da parte di chi produce rifiuti o li trasporta o si incarica dello smaltimento. “Gli obiettivi del governo sono assolutamente condivisibili – dice Walter Capraro, direttore dell’Unione Artigiani e Piccola Industria – ma il fatto che non ci sarà una fase transitoria nell’entrata in vigore appesantirà i non pochi problemi pratici che pur erano stati prospettati al ministro dell’ambiente. E non penso certo ai grandi criminali, ma, ad esempio, agli elettricisti ed agli impiantisti che, in quanto trasportatori di rifiuti considerati pericolosi, dovranno installare molto probabilmente un sistema satellitare per l’invio in tempo reale dei dati.”In effetti, l’informatica entrerà di prepotenza nelle aziende, comprese quelle piccole e piccolissime. Ogni impresa, infatti, dovrà dotarsi di un computer, di una linea internet (preferibilmente adsl), di una chiavetta usb e di un black box: queste ultime due apparecchiature dovranno essere ritirate, su appuntamento, presso la Camera di Commercio, ma l’UAPI chiederà di poterle distribuire direttamente ai propri associati. “Servirà tempo – sottolinea Capraro – per istruire imprenditori e dipendenti e serviranno risorse da investire. Due temi che il decreto non affronta: non solo non prevede particolari agevolazioni per l’acquisto dell’hardware, che per i trasportatori va moltiplicato per il numero di automezzi adibiti al trasporto di rifiuti, ma non concede neppure un tempo minimo per istruirsi, visto che entro il prossimo mese di maggio molte aziende dovranno già operare a regime.”I tempi previsti sono davvero stretti: entro metà febbraio tutte le aziende che gestiscono rifiuti dovranno registrarsi sul sito internet SISTRI; entro 15 giorni dalla conferma dell’ iscrizione verrà fissato un appuntamento per ogni azienda registrata o presso la Camera di Commercio oppure presso l’UAPI; a questo punto ogni impresa avrà in mano la chiavetta usb e le credenziali di utilizzo (PIN, PUK, Username e Password) per cominciare ad inserire i dati. “Stiamo già lavorando per organizzare un servizio che gestirà gli adempimenti per conto delle imprese che, per tipo di organizzazione o per scelta, non hanno o non vogliono dotarsi di una struttura informatica interna – dice il Direttore dell’UAPI – e per permettere, quindi, alle piccole aziende di non incorrere in un sistema di sanzioni che è davvero pesante.”Ma non sono solo le sanzioni ad essere pesanti: secondo il Ministero, SISTRI deve autofinanziarsi e allora ecco spuntare i contributi che annualmente le imprese dovranno versare allo Stato. Se per i produttori di rifiuti non pericolosi si va dai 60 ai 200 euro, per quelli che producono rifiuti pericolosi l’importo sarà compreso tra i 120 e gli 800 euro all’anno. “Sono cifre esagerate – conclude Capraro – soprattutto per quelle piccole realtà che trasportano o producono rifiuti come i neon o i barattoli di vernice. Ma sull’onerosità il governo non ha voluto neppure discutere e sembra addirittura intenzionato a permettere alle Camere di Commercio di richiedere una somma per diritti di segreteria per seguire la consegna delle chiavette usb. E’ legittimo allora avere forti dubbi che l’avvento di questo sistema informatico si tradurrà davvero in un risparmio per le aziende.”