Non c’è pace per storni e peppole, oggetto di tre delibere della giunta regionale per la cacciabilità in deroga. Che le delibere fossero illegittime lo aveva stabilito la Corte Costituzionale, l’Unione europea, che ha deferito per questo l’Italia alla Corte di Giustizia. E il Tar del Veneto che per due volte ha bocciato la caccia in deroga a queste specie. Salvo ricredersi il 17 dicembre, quando ha annullato la sospensiva consentendo ai cacciatori il prelievo fino al 31 dicembre di circa 71.000 capi di storno e 15.000 capi di peppola. Va molto peggio a femmine e piccoli di camosci, caprioli, mufloni e cervi. Sissignori, si possono ammazzare femmine e piccoli perché così, secondo la normativa si seleziona meglio la specie. Lo ha stabilito la provincia di Belluno nel calendario venatorio 2009/2010 che prevede la “caccia di selezione”, per femmine, piccoli e yearlings (esemplari di un anno) che in alcune zone si protrae fino al 31 gennaio 2010.