
“Una decisione contraria allo spirito dei tempi”– è la posizione di Valentino Vascellari all’indomani della dichiarazione ufficiale dell’Agenzia delle Entrate di far partire una nuova campagna di controlli finalizzata a intercettare i contribuenti che non hanno versato in tutto o in parte le imposte dovute nell’anno in corso. “In una fase durissima per l’economia, riconosciuta perfino dalle banche che stanno applicando l’Avviso Comune e la moratoria di 12 mesi sui mutui per le aziende in crisi, l’Agenzia delle Entrate sceglie la direzione opposta e va a caccia proprio di quelle aziende che sono in difficoltà” – sottolinea Vascellari. Il decreto Anticrisi del novembre 2008 aveva introdotto una riduzione della misura delle sanzioni per le imprese che, in ritardo nel pagamento delle imposte, si ravvedessero spontaneamente. Le sanzioni erano pertanto state ridotte passando dal 30% al 3%: un modo chiaro per venire incontro proprio all’ossatura primaria del manifatturiero italiano, fatto di piccole e medie aziende che la crisi economica internazionale ha messo a dura prova, con fortissime riduzioni della liquidità finanziaria. Con questa decisione, coloro che sono in ritardo nel pagamento delle imposte, e che calcolano di pagarle con una sanzione del 3% se si ravvedono spontaneamente, vengono controllati dall’Agenzia delle Entrate che, in tale situazione, applicherà la sanzione ordinaria del 30%. “Stiamo interessando ufficialmente sia la Confindustria del Veneto che Confindustria nazionale” – afferma Vascellari – “è chiaro che scelte simili non possono essere discusse a livello locale, dove invece vengono pagate direttamente dalle imprese che stanno lottando per rimanere sul mercato e garantire occupazione. Domani porteremo il tema nella riunione del coordinamento triveneto delle Associazioni Industriali, puntando a stilare un documento di analisi e proposta per un fisco più vicino alle imprese, che consegneremo ai nostri referenti nazionali”. Il documento sottolineerà anche il fatto che i controlli ci devono sicuramente essere nei casi di violazione, ma che dovrebbero partire da un ritardo che va oltre il termine per la presentazione della dichiarazione relativa all’anno in cui è stata commessa la violazione o, quando non è prevista dichiarazione annuale, entro un anno dall’omissione o dall’errore, come espressamente sottolineato nel Decreto anticrisi. “Le regole in una fase di crisi economica senza precedenti come quella del 2009 non si possono cambiare di giorno in giorno: alle imprese va dato il tempo per organizzare la ripresa e rimettere correttamente a posto la loro posizione finanziaria e tributaria” – conclude il presidente di Confindustria Belluno Dolomiti.