Gli imprenditori bellunesi? «Credono nel loro mestiere, ne sono innamorati al limite dell’incoscienza, sono coraggiosi e sanno affrontare la crisi». Lo ha detto ieri il presidente di Neafidi Antonio Favrin nel corso dell’incontro tenuto a Villa Doglioni Dal Mas sede di Confindustria Bellunno Dolomiti. Questo elogio non deriva solo dal carisma dell’imprenditore bellunese, ma dai dati che ha disposizione Confindustria Belluno Dolomiti. Neafidi ha spiegato Favrin, «È una cooperativa di garanzie tra le piccole medie imprese che ha l’obiettivo di favorire l’accesso al credito dei propri soci nell’ambito dei rapporti convenzionati con i principali istituti di credito operanti nel territorio». Neofidi, realtà veneta, è uno dei primi confidi a livello nazionale, «con più di 380 milioni di garanzie in essere, oltre 65 milioni di patrimonio, più di 5000 soci e 7 sedi operative». La capofila è Belluno. Valentino Vascellari, presidente di Confindustria Belluno Dolomiti, ha illustrato i dati sul Bellunese. «Abbiamo 327 aziende iscritte al sistema di cui 100 utilizzano le garanzie che si spalmano su 28 milioni di patrimonio, quasi 16 per le garanzie a breve termine e altrettanti per il medio lungo termine. Nel mondo confidi il nostro sistema tiene ed i rischi sono uguali a quelli dell’anno scorso. Nei primi 10 mesi dell’anno si dice che il cavallo non beve, ma è il sistema bancario che non dà acqua al cavallo. Noi, garantendo il 50%, riusciamo a restituire volumi che sono in linea alla norma. Stiamo riducendo il rischio e vediamo che il sistema è sano, la struttura è sana. Il nostro problema è tenere in vita le aree e le filiere del territorio, perché se manca qualcosa alla filiera è la fine. E poi non bisogna dimenticarsi delle politiche finanziarie. Ma neanche basarsi solo su quelle. Basilea 2, per esempio, fissa dei parametri che servono strutturalmente, come i piani finanziari, e invita gli imprenditori a fare una finanza corretta».