«La mia soddisfazione è grande per il verdetto espresso dai giudici del Tribunale federale supremo del Brasile con il quale è stata decretata l’estradabilità di Cesare Battisti riconoscendo che i crimini da lui commessi sono reati comuni e non politici. Infatti l’ex terrorista è stato condannato in Italia per aver compiuto delitti efferati: quattro omicidi, uno dei quali in Veneto, a Santa Maria di Sala in provincia di Venezia, con l’uccisione del macellaio mestrino Lino Sabbadin. La decisione della Corte suprema brasiliana, anche se dovrà essere ratificata dal presidente Lula, risponde alle aspettative non solo delle istituzioni e dei cittadini del nostro Paese, ma è stata accolta in maniera molto sentita dalle comunità di origine italiana residenti in Brasile».
Lo dichiara l’assessore ai Flussi migratori della Regione Veneto, Oscar De Bona, il quale aggiunge che il pronunciamento è certamente il risultato della buona politica messa in atto dal Governo italiano. E sottolinea: «E’ anche il frutto del movimento di opinione scattato tra gli italiani del Brasile all’indomani della concessione dell’asilo politico a Battisti. Non solo buona parte della popolazione, ma anche molti uomini politici brasiliani avevano manifestato la loro contrarietà nei confronti del comportamento del governo. Per parte mia, in qualità di assessore regionale, nel febbraio scorso avevo scritto ai circa 200 circoli e famiglie venete presenti in Brasile per farli partecipi del “forte disagio” di fronte al comportamento del Brasile. Così avevo diramato l’invito a svolgere azione di sensibilizzazione nei propri territori per tenere alta l’attenzione affinché fosse rivista la decisione governativa. Cosa che è puntualmente avvenuta, rafforzata dalla raccolta di migliaia di firme che erano poi state inviate al presidente Lula. Anche questo, credo, ha contribuito a portare all’esito favorevole di questi giorni».