I finanzieri del Comando Provinciale di Belluno, a seguito di mirate investigazioni volte alla tutela della corretta erogazione della spesa pubblica, hanno messo in luce una grave truffa ai danni del Servizio Sanitario Nazionale perpetrata presso una nota struttura clinica di Cortina d’Ampezzo. Le indagini, avviate circa due anni fa, coordinate dai Sostituti Procuratori dott.ssa Martina Gasparini e dott. Luigi Leghissa, sono state condotte sulla base del consistente materiale probatorio acquisito a seguito di numerose perquisizioni presso la struttura ospedaliera, uffici pubblici, studi medici privati e abitazioni degli indagati. L’analisi delle cartelle cliniche sequestrate, circa 8.000, ha consentito di ricostruire il “modus operandi” adottato per “gonfiare” i rimborsi da richiedere alla Regione Veneto ed al Servizio Sanitario Nazionale. In particolare è stata accertata, anche a mezzo di consulenze tecniche, la falsificazione delle cartelle cliniche attraverso l’inserimento sulle SDO (schede di dimissione ospedaliera) di “codici di rimborso” delle prestazioni effettuate (i c.d. DRG – Diagnosis Related Group – raggruppamenti omogenei di diagnosi) riferiti a diagnosi e interventi maggiormente retribuiti rispetto a quelli che avrebbero dovuto essere utilizzati. L’importo dei rimborsi indebitamente ottenuto a danno degli enti pubblici – per gli anni 2005, 2006 e 2007 – è stato stimato in circa 2,8 milioni di euro. Sono state segnalate all’Autorità Giudiziaria nr. 13 persone (dirigenti e medici) ritenute responsabili, a vario titolo, dei reati di falso ideologico commesso da pubblico ufficiale e truffa ai danni del Servizio Sanitario Nazionale. Oltre ai predetti responsabili, l’Istituto Ospedaliero che gestisce in regime di sperimentazione gestionale mista pubblico-privata la clinica, ove sono avvenute le truffe, ed il partner privato della stessa, sono indagati, inoltre, per la responsabilità amministrativa degli enti.