Il 4 novembre alle ore 20.30 nella Sala Guarnieri di Pedavena (Belluno), si terrà la presentazione del libro “I Fogli del capitano Michel” di Claudio Rigon. Un punto di vista inedito sulla Grande Guerra: la storia di un gruppo di soldati sul fronte dell’Ortigara nell’estate 1916. Interviene l’autore, con il supporto di immagini fotostoriche. L’iniziativa è promossa dall’Amministrazione Comunale di Pedavena, per tramite organizzativo della Biblioteca Civica nell’ambito delle celebrazioni della Giornata ai Caduti. Nella mattina si terranno le tradizionali cerimonie con la deposizione di corone ai monumenti ai Caduti di Pedavena e frazioni, a partire dalle 8.45 con i Monumenti di Viale Vittorio Veneto, Fabbrica Birra Pedavena e Casa Padre Kolbe; alle ore 9.30 a Facen e Travagola; alle 10.15 alla Chiesa Parrocchiale con la S .Messa per i Caduti di tutte le Guerre; per concludersi alle ore 11.00 all’Asilo ai Caduti sempre nel centro di Pedavena col saluto degli Alpini, e Reduci di Guerra.
L’Ortigara evoca una delle battaglie più sanguinose della Grande Guerra, condotta dal 10 al 25 giugno 1917, che provocò all’esercito italiano ben 12.633 perdite fra morti, feriti, dispersi e prigionieri. Il testo di Claudio Rigon peraltro non si occupa di questo drammatico episodio, ma di una fase antecedente, il periodo dal 24 giugno al 26 luglio 1916, quando i nostri soldati, dopo esser riusciti a respingere gli austriaci della Strafexpedition, si assestarono alle pendici dell’Ortigara, iniziando una lunga ed estenuante guerra di trincea, mirabilmente descritta da Emiilio Lussu in “Un anno sull’Altopiano”. Ne “I Fogli del Capitano Michel” (Einaudi, 2009) lo storico vicentino Claudio Rigon ricostruisce con grande precisione le vicende dei nostri soldati in questo particolare contesto bellico, e soprattutto riesce a restituirne le voci, i sentimenti, gli stati d’animo a partire da una raccolta di fonogrammi (messaggi inviati dai vari reparti di un battaglione alpino) conservati dal capitano Michel, un insegnante di storia e filosofia di origini toscane, che appena promosso si era trovato rimbalzato sul fronte, al comando di un battaglione già decimato e rimasto quasi privo di ufficiali.
Claudio Rigon analizza puntigliosamente questi fogli, riordinandoli per data e ora, cercando di incrociarli fra loro, di inquadrarli in un preciso contesto, ripercorrendo a piedi gli stessi luoghi descritti, confrontandoli con testimonianze da altri pubblicate (fonti ufficiali e letterarie). Di pagina in pagina prende così vita un intero mondo, un’intera umanità: la storia di uomini, spesso giovanissimi che si sono trovati a vivere l’orrore, ma anche la normalità del fronte. Alla fine, dalla lettura di questa prosa mai retorica, ma scarna e poetica, si ha la sensazione che siano proprio quei soldati a dire di sé, a raccontarci senza volerlo qualcosa di importante. Ne tratterà lo stesso autore con il supporto di una serie di immagini fotostoriche che accompagnavano nell’archivio la raccolta di fonogrammi (peraltro non pubblicate nel testo).